(Niccolò Boccasini) Papa
Treviso, 1240 - 1304
Etimologia: Benedetto = che augura il bene, dal latino
Treviso,
la diocesi che dette alla Chiesa S. Pio X, è la patria di un altro
papa, elevato agli onori degli altari: Benedetto XI. Come S. Pio X,
anche Benedetto XI, per l'anagrafe Niccolò Boccasini, nato a Treviso
nel 1240, proveniva da modestissima famiglia. Sua madre faceva la
lavandaia nel vicino convento dei domenicani e questa sua mansione
favorì l'ingresso del figlio nel giovane ordine di S. Domenico.
Indossato l'abito religioso a diciassette anni, Niccolò completò gli
studi a Milano. Ordinato sacerdote, fece ritorno a Treviso dove svolse
il compito di insegnante nel proprio convento. Si distinse per
mitezza di carattere, purezza di vita, umiltà e pietà. Eletto nel
1286 superiore provinciale della vasta regione lombarda, dieci anni
dopo fu chiamato a succedere a Stefano di Besancon nella carica di
generale dell'Ordine. Poco dopo
il Boccasini, figlio di un'umile lavandaia trevigiana, riuscì a
realizzare una difficile tregua d'armi tra il re d'Inghilterra, Edoardo
I, e il re di Francia, Filippo il Bello. Questa sua missione di
pace, coronata dall'insperato successo, valse al generale dei
domenicani il cappello cardinalizio, accordatogli da papa Bonifacio
VIII, che intese con questa nomina premiare anche tutto l'ordine
domenicano, per la sua adesione al pontefice. Il cardinale Boccasini
era ad Anagni accanto a Bonifacio VIII quando questi venne colpito
dallo schiaffo dell'emissario di Filippo il Bello, Guglielmo di
Nogaret. Morto Bonifacio VIII, i
cardinali, riuniti in conclave a Roma, il 22 ottobre 1303 gli diedero
come successore proprio il cardinale Boccasini, uomo conciliante e
il più indicato a mettere riparo all'increscioso conflitto tra il
papato e il re di Francia. Il nuovo pontefice, che assunse il nome
di Benedetto XI, rispose alle attese. Pur mostrandosi duro con
l'esecutore materiale del sacrilego gesto (rinnovò la scomunica al
Nogaret e a Sciarra Colonna), sciolse il re dalle censure in cui era
incorso. Benedetto XI alla
residenza romana preferì quella di Perugia, per tenersi lontano dai
tumulti e dalle insidie, e dedicarsi al pacifico governo della Chiesa.
Ma anche qui pare sia stato raggiunto dall'odio dei suoi nemici:
sentendosi venir meno dopo aver assaggiato un fico fresco,
probabilmente iniettato di veleno, fece spalancare le porte del palazzo
per concedere un'ultima udienza e benedizione ai fedeli. Tra gli
atti del suo breve pontificato (22 ottobre 1303 - 7 luglio 1304), c'è
il decreto che fa obbligo a ogni cristiano di confessarsi almeno una
volta all'anno.
Autore: Piero Bargellini
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