mercoledì 8 luglio 2020

BIANCOSPINO libro di V elementare del 1927

L'albero e l'aquilone
 
Ma dove erano dunque i fanciulli?
Li cercai nel rotondo piazzale
sibilava la stizza invernale,
e non veran che gli olmi già brulli.
 
Fra i deserti sedili, d'intorno,
veran gli olmi_ una doppia cintura_
che drizzavan la nera ossatura
nell'estremo barlume del giorno.
 
Pure, in vetta dell'olmo più alto,
quella cosa che a tratti ondulava,
s'agitava sbatteva, frullava,
quando il vento le dava l'assalto,
era insegna di usati trastulli.
 
Oh, quel lacero vecchio aquilone
che, del vento  tra il querulo fischio,
sventolava lassù penzolone!...
Ma dov'erano dunque i fanciulli?
 
Io guardavo qull'albero strano;
ed anch'esso parevami intento,
quando un poco oscillava nel vento,
a cercarli vicino, lontano.
 
Li cercava?..La vetta stecchita
avea perso fin l'ultima foglia;
ma serbava la fragile spoglia
ch'avea loro un bel giorno rapita.
 
Forse un giorno un vespro fiammante
quando  verde ogni foglia stormiva,
ei sentì come un ansia giuliva
e celiò coi fanciulli , il gigante;
colse a volo, fermò l'aquilone.
 
Ora poi nella squallida sera,
contro il vento ostinato all'assalto,
lo serbava per loro, là, in alto....
Ma dov'era la piccola schiera?
Oh! dovera la dolce stagione?
 
Pietro Mastri.

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