C'era una volta un giovane ruscello
color di perla, che alla vecchia valle
tra molli giunchi e pratelline gialle
correva snello;
e c'era un bimbo, e gli tendea le mani
dicendo:- A che tutto cotesto foco?
Posa un po' qui! Si gioca un caro gioco,
se tu rimani.
Se tu rimani, o movi adagio i passi,
un lago nasce, e nell'argento fresco
della bell'acqua io con le mani pesco
gemme di sassi:
fermati adunque, non fuggir così!
L'uccello che cinguetta ora sul ramo
ancor cinguetterà, se noi giochiamo
taciti qui.
Rise il ruscello, e tremolò commosso
al cenno delle amiche mani tese:
e con tono di voce cortese
disse:-Non posso!
Vorrei: non posso! Il cuor mi vola: ho fretta!
A mezzo il piano, a leghe di cammino,
la sollecita ruota del mulino
c'è ,che mi aspetta;
e c'è la vispa e provvida massaia
che risciacquar la nuova tela deve
e sciorinarla, sì che al sole neve
candida paia;
e il gregge c'è, che a sera, porge il muso
avido a bere di quest'onda chiara
e gode s'io lo sazio, e poi ripara
contento al chiuso...
Lasciami adunque -terminò il ruscello-
correre dove il mio dover mi vuole;-
e giù nel piano, luccicando al sole,
disparve snello.
A.S.Novaro
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