sabato 2 luglio 2022

Pierre Cardin

 

nato Pietro Costante Cardin
(Sant'Andrea di Barbarana, 2 lug. 1922Neuilly-sur-Seine, 29 dic. 2020),
è stato uno stilista italiano naturalizzato francese.
Pietro nacque in frazione del comune trevigiano di San Biagio di Callalta, da una famiglia di facoltosi proprietari terrieri e mercanti finiti in povertà dopo la prima guerra mondiale, ultimo figlio di dieci di Maria Montagner e Alessandro Cardin. Proprio la miseria spinse i genitori di Pietro a trasferirsi in Francia nel 1924. Come scrive nella sua biografia Libération Pietro Costante Cardin, era un rifugiato italiano in Francia. I suoi genitori erano antifascisti che insieme a circa un milione di antifascisti fuggirono dall’Italia di Mussolini. «Ho il ricordo di un treno che attraversava un lungo tunnel buio in cui gridavo balbuziente: "Mamma, credo di essere diventato cieco, non vedo più nulla!"» A Saint-Etienne, un'altra vita lo aspetta. «Noi eravamo dei Rom italiani, ci chiamavano "macaronis"», Lui era il più piccolo di una fratria di dieci figli che era cattolica ma non praticante. Il piccolo Pietro, animato dalla curiosità ha il déclic per la creazione a 8 anni. «Sfogliavo il mensile Jardin des modes, e trovavo questo bello e appassionante. Passavo ore ad ammirare le linee, i colori e i materiali.» Ecco la sua prima «sensibilizzazione» estetica. Nel 1936 il quattordicenne Pietro (il cui nome era ormai stato francesizzato in Pierre) iniziò l'apprendistato presso un sarto a Saint-Étienne; dopo una breve esperienza da Manby, sarto a Vichy, nel 1945 giunse a Parigi lavorando prima da Jeanne Paquin e poi da Elsa Schiaparelli. Primo sarto della maison Christian Dior durante la sua apertura nel 1947 (dopo essere stato rifiutato da Cristóbal Balenciaga), fu partecipe del successo del maestro che definì il New Look. Nel 1950 fondò la sua casa di moda, cimentandosi poi con l'alta moda nel 1953. Cardin divenne noto per il suo stile d'avanguardia ispirato all'era spaziale. Preferì sempre forme e motivi geometrici, spesso ignorando le forme femminili. Progredì nella moda unisex, qualche volta sperimentale e non sempre pratica. Nel 1954 introdusse il "bubble dress", il vestito a bolle. Nel 1959 Cardin fu il primo stilista ad aprire in Giappone un negozio d'alta moda. Sempre in quell'anno fu espulso dalla Chambre Syndicale, la Camera Sindacale, per aver lanciato per primo a Parigi una collezione confezionata per i grandi magazzini Printemps, ma fu presto reintegrato. Tuttavia, egli si dimise dalla Chambre Syndicale nel 1966 e da allora mostrò le sue collezioni nella sua sede, l'Espace Cardin, aperto nel 1971 a Parigi, inaugurato con un concerto del soprano Renata Tebaldi, e prima di allora nel "Teatro degli Ambasciatori", vicino all'Ambasciata americana. L'Espace Cardin fu utilizzato anche per promuovere nuovi talenti artistici, come teatranti o musicisti. Nel 1971 gli si affiancò nella creazione d'abiti il collega Andrè Oliver: questi nel 1987 si assunse la responsabilità per le collezioni d'alta moda, fino alla morte nel 1993. Cardin fu membro della Chambre Syndicale de la Haute Couture et du Prêt-à-Porter e della Maison du Haute Couture dal 1953 al 1993. Come molti altri stilisti d'oggi, Cardin decise nel 1994 di mostrare la sua collezione solo ad un ristretto gruppo di clienti selezionati e giornalisti. Nel 1981 acquistò i ristoranti Maxim's e in breve tempo aprì filiali a New York, Londra e a Pechino nel 1983. Fu proprietario anche della catena di Hotel Maxim's e brevettò una vasta gamma di prodotti alimentari sotto quel nome. È morto a 98 anni  per cause naturali nell'ospedale americano di Neuilly-sur-Seine, vicino a Parigi designando il nipote Rodrigo Basilicati Cardin quale erede artistico e presidente delle società che portano il suo nome.

 

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