giovedì 2 aprile 2020

La storia dell'Ago



 Gli aghi esistono da tempo immemorabile e, quando la civiltà era ancora agli albori, consistevano in spine, in punte di legno e in lische di pesce: perfino le penne degli uccelli s'impegnarono a tale scopo.  Gli aghi della forma attuale, da tutti conosciuta, sorsero nel XIV secolo. In quel tempo un fabbro di Norimberga pensò di realizzare aghi in metallo.  L'uomo, Rudolf di Norimberga, fabbrico' un ago con una dura lamina di ferro per sostituire le spine con le quali si cucivano gli abiti. Questi aghi di Rudolf si forgiavano facendo passare del ferro fuso in dei fori di differente diametro in modo che l'ago risultasse sottilissimo. Inizialmente le difficoltà erano molte, ma , dopo rinnovati tentativi, Rudolf riuscì nel suo intento.  Il ceto medio continuò a lungo ad usare le spine, mentre le famiglie principesche iniziarono ad operare i costosissimi aghi di Rudolf. Un barattolo di aghi divenne un prezioso dono che non poteva mancare in nessun corredo ducale. Anche la figlia di Luigi IX, re di Francia, in occasione delle sue nozze ebbe tale regalo dal padre. Ancora al tempo di Maria Stuarda (1543-1587) l'ago in ferro era un dono prezioso che le signore della più alta aristocrazia ricevevano in genere per l'onomastico o per il compleanno.  La Germania, fino alla metà del XVI secolo, fu la sola produttrice di aghi. Comincio' poi a produrne la Spagna e li importo' a Londra. Un secolo più tardi, gli inglesi fondarono la loro prima fabbrica d'aghi e misero in commercio, in tutta Europa, un ago sottile come fino ad allora non si era mai visto. Più tardi il segreto della fabbricazione passo' all'Austria e al Belgio, ma restò la Germania la più celebre produttrice di aghi grazie alle fabbriche di Aquisgrana, Burrscheid, Altena, Iserlohn e Norimberga. Vi furono fabbricati tanti aghi da raggiungere il valore annuale di tre milioni di marchi, incredibile per quei tempi.

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