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Etimologia: Anacleto = invocato, chiamato, dal greco
Ma sono
uno o due? A lungo si è pensato a due papi distinti, nei primi secoli:
Anacleto e Cleto. Poi è risultato che il secondo nome è solo
un’abbreviazione familiare del primo. Ed esso, infatti, è ora
registrato nella successione cronologica dei capi della Chiesa di Roma:
Anacleto è il terzo, dopo Pietro e Lino. Terzo, dunque, nella serie
dei papi, e primo come romano, dopo il Pescatore di Galilea e il toscano
Lino. Ma ci sono incertezze anche qui: forse la famiglia di Anacleto
(nome chiaramente ellenico) era di origine ateniese. Memorie
assai antiche attribuiscono a lui la costruzione di una edicola
sepolcrale, detta “memoria”, sul luogo della sepoltura di Pietro negli
Orti vaticani: un territorio allora appartenente al demanio imperiale e
formato da horti (giardini), da campi e da terreni incolti. Ad
Anacleto si attribuisce anche la disposizione che vietava agli uomini
di Chiesa di andare in giro con i capelli lunghi: un primo esempio di
“tonsura ecclesiastica”. Il suo
pontificato si svolge per alcuni anni in pace, sotto l’imperatore
Vespasiano (che regna dall’anno 69 al 79) e sotto il suo primo figlio
Tito (7981). Al tempo di quest’ultimo, l’Italia conosce una delle più
tremende sciagure della sua storia: la micidiale eruzione del Vesuvio
nell’agosto 79, che distrugge Ercolano e Pompei. E poco dopo Roma vede
sorgere il monumentale edificio destinato a diventare il suo emblema:
l’Anfiteatro Flavio per i giochi pubblici, sede di lotte mortali tra
gladiatori e di supplizi per i cristiani; il Colosseo, che dopo 19
secoli accoglierà ogni anno i successori di Pietro, di Lino e di
Anacleto in preghiera nella Settimana santa. Finisce
presto il regno di Tito, e con l’arrivo di suo fratello Domiziano
giunge pure la persecuzione. Ma non solo contro i cristiani. Anzi, le
sue prime vittime sono gli ebrei, forzati a versare allo Stato il
tributo dovuto al Tempio di Gerusalemme (distrutto da Tito). Una
persecuzione per ragioni di bilancio, perché le grandi opere pubbliche
hanno dissanguato le finanze imperiali; anche gli ebreocristiani devono
pagare. Poi la persecuzione va a colpire i cristiani in genere, e non
solo con sequestri e confische: contro di loro si lancia l’accusa di
“ateismo” (ossia rifiuto di adorare le divinità romane tradizionali,
“di Stato”). E quest’accusa comporta la pena capitale. Non
sappiamo come sia morto papa Anacleto. La persecuzione di Diocleziano
ha infierito sui cristiani ancora dopo la sua scomparsa. Pure il
luogo della sua sepoltura ci è sconosciuto, anche se si ritiene che
sia nella zona degli Orti vaticani.
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