venerdì 24 aprile 2020

Il mio ciuccio.


Questo mio signore è asino,
veramente asino;
d’inverno, starebbe inchiodato alla greppia;
lo conduci a forza in campagna?
quanto più lo bastoni,
tanto più non ti dà retta.
Va lento; ad ogni passo volge indietro la testa;
stanco, non vede l’ora di tornarsene in paese;
gli rimetti il basto?, e muore d’allegrezza,
certo d’esser caricato con sacchi di paglia e fasci di sarmenti.
Ma, di maggio, è un altro:
all’aria primaverile, riempie di ragli monti e vallate,
come se fosse il re dei suoi pari.
Guai se incontra un’asina!
Ovunque la trovi, s’impunta,
e, spalancando tanto d’occhi, fiuta per terra,
digrigna, saltella e fa… trombetta!
 
Giacomo Strizzi

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