Il pane nostro nero è il miglior pane,
poi ch’è impastato di schietta farina;
meglio se, squagliato il lievito,
vi mescoli, ridotte a poltiglia,alcune patate.
Uscito dal forno, e messo a raffreddare
sul cassone, oh, che odore spande in cucina!;
ogni pagnotta è una ruota di tràino,
e può bastare un’intera settimana.
Fresco, sembra una spugna; è speciale
risecchito; con gli stessi rimasugli
puoi fare pancotto, oppure pane inzuppato
e condito con olio, sale e aceto.
Per me, se proprio ho fame, un orliccio,
duro o morbido, me lo divoro senza companatico:
pane e coltello, il pasto dei poverelli!
Giacomo Strizzi
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