domenica 26 aprile 2020

Alberto Gianni


È noto principalmente per aver ideato e realizzato la camera di decompressione, all'epoca da lui chiamata cassa disazotatrice. Un'altra sua importante realizzazione è stata la torretta butoscopica: ideata, costruita, montata e collaudata dall'inventore.All'epoca ottenne notorietà internazionale anche per la sua attività di palombaro. Famoso fu il caso del vapore spagnolo Cruz affondato sullo Scoglio del Catalano situato al centro ovest delle coste sarde: poiché il naufragio sembrò sospetto, gli assicuratori inglesi cercarono dei palombari giurati in grado di fare delle verifiche, ma data la difficoltà tecnica dell'impresa nessuno accettò l'incarico. Dopo un soppralluogo, Alberto Gianni accettò a condizione di ottenere il doppio del compenso offerto in considerazione della difficoltà del lavoro. La richiesta venne accettata e Gianni portò a termine il suo incarico constatando la natura intenzionale del naufragio. Egli comparve quindi in tribunale a Londra per confermare quanto scoperto e ciò valse un solenne riconoscimento per la sua abilità e per l'eccellenza e il primato dei palombari italiani. Un altro caso celebre fu il recupero nel Lago di Como del battello-salone Lecco della società Lariana, affondato la sera del 18 febbraio 1927 nel porto di Como. Ma la notizia che probabilmente lo fece conoscere maggiormente fu la localizzazione del relitto della nave Egypt, in Bretagna, Francia, al largo di Brest a circa 120 m di profondità, e che trasportava un preziosissimo carico di lingotti d'oro e d'argento, affondata nell'Oceano Atlantico. Tale localizzazione era stata tentata invano dalle più famose società di recuperi dell'epoca. Quindi alla fine i Lloyd's di Londra incaricarono la più credibile e organizzata SORIMA del commendator Quaglia, che con la nave "Artiglio" su cui operava Alberto Gianni come capo palombaro e direttore delle operazioni subacquee infine riuscì nell'impresa. Le sue gesta vennero così descritte dal noto scrittore giornalista David Scott, che seguiva tutte le vicende e per cui scrisse numerosi articoli e due libri. Dopo la localizzazione della nave Egypt, Alberto Gianni ottiene l'incarico di effettuare alcuni recuperi davanti all'Isola di Belle Île. Qui muore tragicamente il 7 dicembre 1930, per una gigantesca esplosione durante lo smantellamento della nave Florence H., affondata piena di esplosivi e munizioni. La nave recuperi "Artiglio" viene travolta, distrutta ed affondata dall'esplosione. Con lui perirono altri due famosi palombari, Alberto Bargellini e Aristide Franceschi, ed altre nove persone di equipaggio. Un tragico epilogo proprio in un momento di grande euforia dato dalla reale possibilità di mettere mano ad un prezioso tesoro sommerso.

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