giovedì 4 maggio 2023

Il contadino, il figlio e l’asino



“Un vecchio faceva il cammino con il figlio giovinetto. Il padre e il figlio avevano un unico piccolo asinello: a turno venivano portati dall’asino ed alleviavano la fatica del percorso.

Mentre il padre veniva portato e il figlio procedeva con i suoi piedi, i passanti li schernivano: “Ecco,” dicevano “un vecchietto moribondo e inutile, mentre risparmia la sua salute, fa ammalare un bel giovinetto”.

Il vecchio saltò giù e fece salire al suo posto il figlio suo malgrado.

La folla dei viandanti borbottò: “Ecco, un giovinetto pigro e sanissimo, mentre indulge alla sua pigrizia, ammazza il padre decrepito”.

Egli, vinto dalla vergogna, costringe il padre a salire sull’asino. Così sono portati entrambi dall’unico quadrupede: il borbottìo dei passanti e l’indignazione si accresce, perché un unico piccolo animale era montato da due persone.

Allora parimenti padre e figlio scendono e procedono a piedi con l’asinello libero.

Allora sì che si sente lo scherno e il riso di tutti: “Due asini, mentre risparmiano uno, non risparmiano se stessi”.

Allora il padre disse: “Vedi figlio: nulla è approvato da tutti; ora ritorneremo al nostro vecchio modo di comportarci”.


La morale della favola è molto esplicita, infatti nonostante cerchiamo di uniformarci ai comportamenti altrui e al loro modo di vedere, verremo sempre criticati e giudicati in modo negativo.

Indulgere nel giudizio e nei pettegolezzi è una delle debolezze della mente umana, quanto più è grossolano un individuo, tanto più ama denigrare gli altri.

Tutti per esperienza sappiamo di non essere esenti dalle critiche altrui, ma una personalità equilibrata non si lascia condizionare.

 

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