La Tamaya era una pianta adorata dagli
indiani Atzalca vissuti in una regione del Sud America. Una volta
l'anno, secondo la loro tradizione, la dea del Cielo scendeva sulla
terra e l'albero si trasformava in una giovane donna con i capelli
d'oro, simbolo di unione tra il Cielo e la Terra. Gli Atzalca
credevano che questa reincarnazione fosse una manifestazione del
rinnovamento delle forze naturali. Dopo la scoperta dell' America da
parte di Cristoforo Colombo, i conquistatori, lungo il loro cammino,
ridussero in schiavitù gli indiani. L'unica speranza rimasta agli
Atzalca era la loro pianta sacra, Tamaya. Dopo tre giorni di preghiera,
danze e sacrifici, nel giorno del solstizio, il miracolo si
verificò: la pianta si trasformò nella Dea del Cielo, ma fu scoperta e fatta prigioniera dai conquistatori che la portarono a bordo della loro nave e fecero vela per la Spagna.
Quando poco prima di arrivare in Spagna aprirono la porta della
cabina scoprirono che la Dea era scomparsa. Tutto ciò che era rimasto
era una pianta con un lungo stelo, senza foglie e senza fiori. Allora
Sanchez Almeda il comandante si rese conto che aveva commesso un atto
di profanazione. Mise la pianta in un'urna di cristallo e promise di
restituirla all’ America, ma morì poco dopo. Qualche secolo dopo, un
botanico francese scoprì un manoscritto di Sanchez sulla Tamaya.
Trovata l'urna di cristallo, partì per le Americhe, al fine di onorare
la promessa che il capo dei conquistatori aveva fatto tanti anni prima.
Quando riportò il gambo essiccato agli indiani, i loro occhi si
riempirono di lacrime: la loro pianta sacra era stata restituita. Tamaya
fu posta, come in passato, sulla sommità della roccia cerimoniale il
giorno del solstizio. All'alba del quarto giorno, dopo le danze rituali
e le preghiere, i raggi del sole spostandosi lentamente su tutta la
pianta compirono il miracolo ancora una volta. Tamaya tornò
improvvisamente come prima: bella e giovane come sempre, il suo volto
più limpido di chiara acqua di pozzo, i capelli come la luce del sole
stesso. Ma in un momento, la Dea scomparve! In suo luogo, lo stelo
della Tamaya era tornato in vita, i suoi rami coperti di foglie e
grappoli di fiori. Gli indiani offrirono un ramo della pianta al
botanico che lo portò in Europa. Oggi, Tamaya, l'albero sacro degli
Atzalca, ha messo radici in tutti i quattro angoli del mondo, e reca il
suo appassionato e affascinante segreto nascosto tra le foglie e
fiori.
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