Chi ti solcò di rughe sì profonde,
o valdarnese terra?
Qual fantastica guerra
sollevò i balzi in formidabili onde?
Chi le fermò, quand'eran sollevate
minacciose nell'aria,
in calma statuaria
di spume bianche o verdi coronate?
E il vento par che sfidi i balzi indarno,
pigliandoli d'assalto:
par che invano dall'alto
scendan torrenti, reschi e borri all'Arno.
O vana come tutte le speranze
che fioriscono in cuore!
Tutto che vive muore,
e i balzi un dì saranno ricordanze.
In mille solchi e fili si scoscende
ahi ! la ferrigna roccia,
e muore ad ogni goccia
qualchecosa di lei che il mar si prende.
E così il tempo, o cuor, nel trapassare,
ti prende, ogni minuto,
qualcosa che ài perduto
-irresistibilmente - e porta al mare.
Diego Garoglio
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