giovedì 22 dicembre 2022

Tregua di Natale

 


Belgio, primo anno della prima guerra mondiale, trincee della Fiandre a sud di Ypres, notte di Natale 1914: senza che nulla fosse concordato, i soldati degli opposti schieramenti cessarono il fuoco. Un fatto inaspettato ed impensabile: una tregua spontanea. I soldati nemici, francesi, inglesi e tedeschi, uscirono allo scoperto e si incontrarono nella terra di nessuno. Si parlarono, si strinsero la mano, si abbracciarono, seppellirono i caduti delle due parti. Si accesero candele, si cantarono inni di Natale. Cominciò un botta e risposta di auguri gridati da parte a parte, fino a che qualcuno si spinse fuori dalla propria trincea per incontrare il nemico e stringergli la mano. Fu celebrata una messa, ci fu una funzione funebre. I soldati fumarono, bevvero e cantarono insieme, si scambiarono auguri e doni, capi di vestiario e bottoni delle divise, cibo, tabacco, fotografie degli amici e delle famiglie, e ricordi. Nelle settimane successive dal fronte cominciano ad arrivare strane lettere che raccontavano fatti incredibili.
Il giorno di Natale abbiamo visto cose al di là di ogni immaginazione. I tedeschi hanno lasciato le loro trincee e così abbiamo fatto anche noi. Ci siamo incontrati a metà strada, ed avresti dovuto vederli stringere le mani, scambiare indirizzi e souvenir. Ci hanno portato sigari e tabacco. Non è stato sparato un solo colpo per tutto il giorno.”
“Davvero avresti stentato a credere che eravamo in guerra. Eravamo li, parlando insieme ai nemici. Sono proprio come noi:: hanno madri, fidanzate, mogli che aspettano il nostro ritorno a casa. E pensare che fra qualche ora ricominceremo a spararci addosso di nuovo”.
“A mezzanotte abbiamo celebrato la Messa. Gli uomini hanno cantato i canti di Natale, carole dai loro villaggi, della loro infanzia. Per un istante il Dio della buona volontà è stato di nuovo il Signore di questo angolo di terra”.
«Mentre osservavo il campo ancora sognante, i miei occhi hanno colto un bagliore nell’oscurità. A quell’ora della notte una luce nella trincea nemica è una cosa così rara che ho passato la voce. Non avevo ancora finito che lungo tutta la linea tedesca è sbocciata una luce dopo l’altra. Subito dopo, vicino alle nostre buche, così vicino da farmi stringere forte il fucile, ho sentito una voce. Non si poteva confondere quell’accento, con il suo timbro roco. Ho teso le orecchie, rimanendo in ascolto, ed ecco arrivare lungo tutta la nostra linea un saluto mai sentito in questa guerra: “Soldato inglese, soldato inglese, buon Natale! Buon Natale!”.»
“Tutti questi discorsi, questo odio, tutto questo spararsi a vicenda, che è andato crescendo dall’inizio della guerra, si è spento e si è fermato a causa della magia del Natale. Un tedesco mi ha detto: “ma voi avete la nostra stesa religione, e oggi è per entrambi lo stesso giorno di pace!” È davvero un grande trionfo per la Chiesa! È una grande speranza per un futuro di pace, se due grandi nazioni che si odiano come i nemici raramente si sono odiati, giurandosi eterno odio e vendetta, affidando la loro vendetta alla musica nel giorno di Natale, per tutto quello che questa parola significa, possono abbassare le mani, scambiarsi tabacco, ed augurarsi felicità a vicenda.”
La tregua di Natale del 1914 raccontata attraverso le lettere spedite a casa dai soldati al fronte. Un avvenimento straordinario e coraggioso che partì da semplici soldati mossi da sentimenti di profonda umanità e fratellanza, che merita di essere ricordato.
Rileggere oggi, a distanza di cento anni, le lettere spedite dal fronte che raccontano quel gesto di spontanea e generosa insubordinazione ci commuove e ci interroga: è davvero impossibile costruire un mondo pacifico e solidale?
A questi fatti si è ispirato il film Joieux Noel, del regista francese Cristian Carion, nel 2006 candidato al Premio Oscar e al Golden Globe come miglior film straniero, presentato fuori concorso al 58° Festival di Cannes.

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