Persona poco furba
Per
qualcuno il termine deriva dall'organo genitale maschile, per altri
dal cognome d'una antica famiglia fiorentina celebre per gli
investimenti finanziari sbagliati, per altri ancora dalla chiave che
regola gli strumenti a corda, per finire con il bischero di padule, che
è quell'arbusto che cresce sulle sponde delle paludi, o dei fossi
d'acqua ferma, che avendo il peso sulla sua estremità, è sempre in
continuo ondeggiamento, per cui ogni piccola ventata lo muove, come il
bischero che si lascia convincere dal primo venuto, senza valutare "con
la zucca" sulle spalle. Quindi, anche se usato in maniera scherzosa ed
abbastanza colloquiale, significa stupidotto, quando non qualcosa di
peggio, a seconda dei comtesti.
Dall'aggettivo
personale, deriva anche l'aggettivo più relativo ad una situazione o
ad un contesto: quando si commette una bischerata, significa che si è
fatto un qualcosa senza pensarci troppo su, con risultato fallimentare,
come del resto sarebbe stato da attendersi, se solo ci avessimo pensato
un poco prima di agire.
Avere il bischero o ruzzare si usa per chi assume atteggiamenti poco convenevoli, eccessivamente giocosi e sconvenienti.
Il altre regioni si direbbe Belin o Pirla.
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