La Madonna fa la nanna
al
fanciullo ch'è sbocciato dal suo seno immacolato. Dopo lungo e torto
andare per dirupi e scorciatoie, ecco giunti ad adorare, pieno il cuor
di sante gioie, il Messia Redentore, Figlio Eterno del Signore. Coi
pastori e gli angioletti, qui prostrato a te d'accanto, io t'adoro, o
bimbo santo, t'offro un cuor di puri affetti e tu, in cambio, o bel
bambino, spargi grazie al mio cammino.
La capanna splende a giorno: gli angioletti tutti intorno
con
la Vergine e i pastori son prostrati in dolci cori, fan la nanna al
neonato Re del cielo e del creato. Dormi, o dolce Redentore.
La pecorina di gesso, sulla collina di cartone, chiede umilmente permesso, ai Magi in adorazione. Splende come acquamarina
Il lago freddo e un po' tetro, chiuso fra la borraccina,
verde illusione di vetro. Lungi nel tempo, e vicino
nel sogno - pianto e mistero c'è accanto a Gesù Bambino
un bue giallo, un ciuco nero.
Oh bei greggi, oh pecorine, voi che avete bianche lane, Gesù è senza le vestine, la Madonna è senza pane. Voi che avete tanto cuore in quel semplice belare, voi che docili al pastore, tanta strada ho visto fare, accorrete alla capanna, date lana, latte e panna. E le bianche pecorelle vanno e van sotto le stelle: Gesù buono e immacolato dalle lane è riscaldato.
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