lunedì 12 dicembre 2022

Iris Versari

Era figlia di Angelo Versari, processato e condannato a quattro anni di prigione, e poi morto in un campo di concentramento tedesco. Nell'Autunno 1943, ospitò nella sua casa di Tredozio (FC) un gruppo partigiano. L'abitazione venne incendiata il 27 gennaio 1944, a seguito dell'occupazione del territorio comunale. In tale occasione, Iris riuscì a scappare, mentre i suoi familiari (il padre, la madre e due dei suoi tre fratelli) furono arrestati. All'alba del 18 agosto 1944, insieme a Silvio Corbari (suo compagno nella vita) e i componenti della  Banda Corbari, fu accerchiata dalle truppe nazifasciste a Ca' Cornio, frazione di Tredozio. Dopo aver sottratto la pistola a un soldato fascista, lo uccise e infine si suicidò, per evitare di essere presa prigioniera. Poche ore dopo, il suo corpo fu impiccato una prima volta sotto i portici di Castrocaro  poi Terme e successivamente a Forlì in piazza Aurelio Saffi.

Fu decorata il 16 aprile 1976 con Decreto Presidenziale

Medaglia d'oro al valor militare alla memoria - nastrino per uniforme ordinaria Medaglia d'oro al valor militare alla memoria
  «Giovane di modeste origini, poco più che ventenne, fedele alle tradizioni delle coraggiose genti di Romagna, non esitò a scegliere il suo posto di rischio e di sacrificio per opporsi alla tracotante oppressione dell'invasore, unendosi ad una combattiva formazione autonoma partigiana locale. Ardimentosa ed intrepida prese parte attiva a numerose azioni di guerriglia distinguendosi come trascinatrice e valida combattente. Durante l'ultimo combattimento, circondata con altri partigiani in una casa colonica isolata, ferita ed impossibilitata a muoversi, esortò ed indusse i compagni a rompere l'accerchiamento e, impegnando gli avversari con intenso e nutrito fuoco, agevolò la loro sortita. Dopo aver abbattuto l'ufficiale nemico che per primo entrò nella casa colonica, consapevole della sorte che l'attendeva cadendo viva nelle mani del crudele nemico, si diede la morte. Immolava così la sua giovane vita a quegli ideali che aveva nutrito nella sua breve ma gloriosa esistenza. -»
— Terra di Romagna, 9 settembre 1943 - 18 agosto 1944.

Nel dopoguerra le sono stati intitolati due istituti di istruzione secondaria di secondo grado: l'istituto professionale di Cesena (FC) e l'istituto di istruzione superiore di Cesano Maderno (MB). Le è stata intitolata anche una via di Forlì. Nel 1949 le è stata dedicata una via a Cesena e nel 1993 a Roma. Nel 2007, nella XV Legislatura, è stato presentato un disegno di legge per la commemorazione delle donne nella Resistenza, il disegno di legge prevede la costruzione di due monumenti raffiguranti l'effigie di Iris Versari commemorativi, uno a Forlì e uno a Portico e San Benedetto (Forlì-Cesena)

 

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