(Riflessione)
Non limitiamoci a cercare la nostra salvezza individuale: significherebbe comprometterla.
In guerra, mentre la truppa combatte allineata, guai se un soldato pensa unicamente a salvarsi fuggendo: contribuisce a una catastrofe che travolgera' tanto lui che i compagni. Invece, il soldato di valore che combatte per gli altri, questi salvando gli altri salva anche se stesso.
Ora, la nostra vita e' una lotta, e' la piu' dura di tutte le guerre.
Restiamo dunque fianco a fianco e combattiamo tutti insieme, pensando alla salvezza comune, incoraggiando quelli che si reggono ancora in piedi e rialzando quelli che son caduti per terra.
Molti nostri fratelli son caduti per terra in questa battaglia, molti sono stati feriti e sanguinano.
Ma nessuno si occupa di loro.
Ciascuno pensa soltanto ai propri affari. Cio' diminuisce le probabilita' del successo.
Potremmo essere piu' fiduciosi e ci attenderebbe una gloria piu' grande se considerassimo il bene altrui come bene nostro. Invece non ci proteggiamo gli uni gli altri, non usiamo come scudo l'amore fraterno.
Abbiamo tra noi rapporti d'amicizia, ma per altri motivi: la parentela, l'abitudine, la vicinanza. Siamo amici, ma per tutt'altra ragione che la fede. Solo la fede dovrebbe essere il nodo dei nostri legami d'amicizia.
GIOVANNI CRISOSTOMO
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