All’inizio dei tempi, la Natura si divertì colorando il mondo con fiori, prati verdi, piante d’ogni tipo ed alberi. Capitò così che il timido e candido Ciliegio, si ritrovò di fronte all’ardito e prepotente Stepro.
La Natura aveva stabilito delle regole ben chiare e tutti dovevano seguirle attentamente. E bisognava fare attenzione a non commettere errori, perché si vociferava, che era molto, molto severa! Le stagioni,poi, scandivano i periodi ed i cambiamenti da apportare. In primavera c’era il risveglio, seguito dall’estate con l’esplosione di gioia e di vita. L’autunno preparava la strada all’inverno, dove si poteva riposare beatamente per riprendere le forze.
Il giovane Stepro però, era impaziente e voleva crescere più in fretta degli altri. Pensò così di non addormentarsi durante la stagione fredda, ma di continuare a crescere.
“Che cosa fai?”, gli domandò a bassa voce il Ciliegio, “Sai che è proibito”.
“Fatti i fatti tuoi” rispose l’altro in maniera insolente, “Voglio essere il più grande di tutti. Quando giungerà la bella stagione, vedrai che sorpresa!”
“Penso che tu stia sbagliando” continuò l’altro cercando di persuaderlo.
“Sei senza carattere. Torna a dormire, che è meglio”. Il Ciliegio chiuse gli occhi e si addormentò.
Stepro, orgoglioso di sé, continuò a crescere, a mettere su foglie e fiori; fece addirittura i frutti.
L’inverno quell’anno fu davvero inclemente. Il vento gelido sferzava le piante e la neve cadde abbondante su tutta la natura.
Nel silenzio del bosco, si udì un lamento.
“Aiutatemi, vi prego” sibilava una vocina, “I miei frutti stanno gelando, non posso resistere per molto”. Nessuno però si svegliò.
Giunse la primavera e la Natura passò per svegliare tutti. Le piante sbadigliavano e si stiracchiavano, i fiori germogliavano scaldati dal sole. Quando il Ciliegio aprì gli occhi, non credette a ciò che aveva di fronte: “Stepro, cosa ti è successo?”
L’albero era cresciuto il doppio del normale, ma era mezzo congelato. A stento riuscì a parlare.
“Guarda che cosa mi ha fatto la neve?” si lamentò “Sono quasi morto”.
“E’ solo colpa tua” lo sgridò l’altro.
La Natura cominciò il suo giro di controllo e quando giunse di fronte ai due alberi, si fermò.
Era visibilmente furiosa. “Stepro non mi hai ascoltato e questo adesso è ciò che ti meriti. Guarda invece il Ciliegio com’è ligio ed ubbidiente!”
Per dare una lezione a tutti, estirpò il primo dal giardino, gettandolo nei rovi e colorando invece di rosso i candidi frutti del secondo.
Oggi nessuno ha più memoria di Stepro.
Al timido alberello, invece, consegnò il rosso vermiglio le ciliegie. Questo, per ricordare che bisogna rispettare le regole, ma soprattutto che c’è un tempo per ogni cosa.
Fiaba pubblicata da: Dora
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