Secondo
la leggenda, unica fonte sul personaggio di Bega, oltre agli indizi
topografici, essa sarebbe nata in Irlanda da famiglia reale e fin dalla
prima età avrebbe consacrato a Dio la sua verginità. Per evitare il
matrimonio che le si voleva imporre col figlio del re di Norvegia, la
notte prima delle nozze Bega fuggi in Scozia, dove aveva sentito che il
cristianesimo era molto fiorente. Qui fu accolta dal re di Northumbria,
Osvaldo, e da sant'Aidano, vescovo di Lindisfarne, il quale le impose
il velo verginale e le fece costruire una cella in una isoletta
deserta, dove ella condusse qualche tempo vita eremitica, mentre i
gabbiani e altri uccelli marini avrebbero provveduto al suo
sostentamento. In seguito Bega divenne la guida delle monache che
l'avevano raggiunta, attratte dalla sua fama. Quindi si trasferì nel
Coupland, regione del Cumberland, in un promontorio che poi prese il
nome da lei e venne chiamato Saint Bee's Head, dove ella fondò un
monastero dedicato alla Vergine. Sovente
Bega venne a torto identificata con santa Eiu (Heiu), che il
venerabile Beda dice essere stata la prima donna ad abbracciare la vita
monastica in Northumbria, ricevendo il velo dalle mani di sant'Aidano.
In seguito a questa confusione, le venne attribuita la fondazione di
altri monasteri nello Yorkshire e si verificarono interferenze notevoli
anche nel suo culto. Talora Bega fu identificata anche con santa Begu e
perfino con santa Becga, che il Martirologio di Tallaght ricorda il 10
febbraio. Secondo alcuni racconti, la santa avrebbe fondato vari
monasteri, di cui uno in Northumbria, a nord del Wear; ma, a causa della
confusione con santa Eiu, è molto difficile stabilire la verità di
queste ed altre affermazioni. Qualunque fondamento possa avere la
leggenda, si può affermare con sicurezza l'esistenza di Bega nel sec.
VII. Sembra che la santa sia morta
verso il 660, forse nel suo monastero del Cumberland, che dopo la sua
morte ne prese il nome e restò il centro principale del suo culto. Esso
in seguito fu gravemente danneggiato dai Danesi, ma all'inizio del
sec. XII fu restaurato come priorato dipendente dall'abbazia
benedettina di Santa Maria di York e dotato dal conte del Cumberland
Guglielmo de Meschines. Bega fu considerata come patrona dagli abitanti
delle regioni vicine al promontorio, che a lei ricorsero per
difendersi dalle prepotenze dei signori locali e dalle incursioni dei
pirati. Fu considerata in particolare patrona dei poveri e degli
indifesi, con riferimento ad una tradizione popolare, secondo la quale
ella avrebbe preso personalmente cura dei bisogni materiali degli
operai che lavoravano alla costruzione del suo monastero. Si
pretese anche di possedere il miracoloso braccialetto d'oro, che,
secondo la leggenda, Bega avrebbe ricevuto da un angelo prima di
lasciare l'Irlanda in segno di fedeltà al celeste sposo. Fino al sec.
XII il monile servì per la prestazione dei giuramenti, alla stessa
stregua del libro dei Vangeli: si era certi, infatti, che lo spergiuro
non sarebbe sfuggito alla punizione celeste. In
Scozia è ricordata anche la chiesa di Kilbees (chiesa di Bega), a lei
dedicata. Secondo i racconti che la identificano con santa Eiu, Bega
avrebbe fondato un monastero a Hartlepool, nella regione settentrionale
dello Yorkshire, e qui sarebbe morta come semplice monaca, avendo
rinunziato alla carica di badessa in favore di santa Ilda. Dal Breviario
di Aberdeen del 1509, nel quale si riscontra la stessa confusione di
personaggi, si apprende che, in seguito ad un intervento divino, 460
anni dopo la sua morte le reliquie di Bega vennero ritrovate ad
Hartlepool e solennemente traslate nel restaurato monastero di Whitby,
dove all'inizio del sec. XVI erano ancora oggetto di viva venerazione. La
festa di Bega era comunemente celebrata il 6 settembre. Oltre che
nelle regioni settentrionali della Gran Bretagna, era venerata anche in
Norvegia: forse da questo nacque la leggenda, riferita da alcuni,
secondo la quale la santa si sarebbe recata in quella nazione,
adoperandosi con successo alla conversione di quel popolo. La sua festa è tuttora celebrata nella diocesi di Lancaster.
Martirologio Romano: Sulla costa del Cumberland in Inghilterra in una cittadina che poi da lei prese il nome, santa Bega, vergine consacrata.
Autore: Gian Michele Fusconi
Nessun commento:
Posta un commento