O dolcissima bocca ed amorosa,
che solevi appressarti al labbro mio,
come languida sei, come spario
il bel, che ti tinge a, col or ai rosa!
o dolcissima bocca e graziosa,
ove il sorriso tenero sen gio?
quei che, ministro l fido al tuo desio,
usciva a palesar la fiamma ascosa?
Ma che? Pallida e mesta anca mi piaci;
lascia che su di te l'amante care,
soavissima bocca, io stempri in baci.
Forse avverrà che il mio cocente ardore
ti renda i primi tuoi colar vivaci
per un nuovo miracolo d'Amore.
Aurelio de Giorgi Bertola
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