(Verona, 14 giugno 1840
-Castelrotto/San Pietro in Cariano, 1º sett.1910)
è stato un poeta italiano.
Inizia, appena adolescente, a buttar giù versi con l'incoraggiamento del padre Cesare, anch'egli poeta, alla cui morte per suicidio, nel 1858, è affidato alla tutela dell'altro noto poeta e amico di famiglia, Aleardo Aleardi, che lo iscrive alla facoltà di legge dell'Università di Padova.Dal 1859 prosegue gli studi a Torino e poi a Pisa dove si laurea (1862) e scrive le prime prove poetiche, le trentatré liriche del Canzoniere dei vent'anni. Tornato a Verona, interrompe la tranquillità di una vita piuttosto ritirata solo per recarsi talvolta a Milano, dove frequenta il milieu della Scapigliatura e diventa amico di alcuni dei suoi esponenti. Nel 1869 pubblica la raccolta In primavera.Betteloni si sposa nel 1872 con Silvia Rensi, figlia di Francesco, animatore di un salotto letterario e patriottico nella città meneghina. Dalla moglie ha tre figli, tra i quali Gianfranco (nato nel 1876), anch'egli poeta, oltre che editore e curatore delle opere del padre. Negli anni Settanta la passione per le letterature in lingua inglese e tedesca si concretizza nella traduzione di parte del Don Giovanni byroniano, edita nel 1875 con il titolo di Aideia, e in quella completa del poemetto di Robert Hamerling Assuero a Roma, pubblicata l'anno dopo con titolo Nerone.1875 Carducci è a Verona questo gli permette di conoscere il celebre poeta, con il quale stringe un'amicizia destinata a durare tutta la vita. Carducci legge le sue poesie, le apprezza e lo incoraggia nell'attività poetica; scrive una prefazione elogiativa, già apparsa nel Fanfulla della domenica, ai suoi Nuovi versi, pubblicati nel 1880.Dal 1877 insegna letteratura italiana nel Reale Collegio degli Angeli di Verona, traduce l'Arminio e Dorotea di Goethe, pubblicato nel 1892, e, completando l'opera intrapresa in passato, il Don Giovanni di Byron, edito nel 1897. Collabora inoltre ai due quotidiani scaligeri L'Adige e L'Arena. Muore nella villa che porta il suo nome, di proprietà dei suoi antenati fin dal 1665.
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