Tu sonora cicala,
ubriaca di rugiada,
intoni solitaria un canto agreste;
chiusa in alto tra le foglie, dal bruno
corpo con le tenui zampe dentate,
vibri un suono di lira. Canta un nuovo
inno alle Ninfe degli alberi, un canto
pieno di gioia, che risponda a Pan,
perchè fuggendo Eros io m'abbandoni
qui al sonno meridiano
sotto l'ombra d'un platano.
Meleagro
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