Sacerdote e martire
Cordova, sec. VIII - Cordova, 13 marzo 857
Etimologia: Rodrigo = ricco di gloria, dall'antico tedesco
Emblema: Palma
Emblema: Palma
Era
un prete di Cordova, nell’Andalusia, regione che aveva fatto parte
del regno dei Visigoti di Spagna. E si trovava in una situazione non
rara in quel territorio, allora sotto il dominio arabo: uno dei suoi
fratelli era rimasto cristiano e l’altro invece si era fatto musulmano.
E lui, Rodrigo, morirà per mano araba, sicché viene raffigurato in
genere (anche in un famoso quadro seicentesco del Murillo) con i
paramenti di sacerdote e con la palma dei martiri. Dunque:
un cristiano, un prete, ucciso da musulmani. Ma non si tratta in
questo caso di persecuzione; all’epoca la regione vede convivere
abbastanza pacificamente musulmani, cristiani ed ebrei. Rodrigo è
vittima di risse familiari, fraterne. Questo suo fratello musulmano
continua a rimproverare all’altro fratello (il terzo) la sua
“ostinazione” a rimanere cristiano. Rodrigo tenta di mettere pace tra i
due, ma senza riuscirvi: c’è tra loro un’avversione insanabile;
vedersi e litigare è tutt’uno. Un
giorno, appunto, Rodrigo li vede picchiarsi selvaggiamente e si
lancia a dividerli, e allora i due si mettono a picchiare lui, che
sotto i loro colpi crolla privo di sensi. A quel punto il fratello
musulmano lo porta via su un carretto – sembra morto – e alla gente
stupefatta dà una spiegazione bugiarda: dice che Rodrigo è gravemente
malato e che, sentendo vicina la morte, si è fatto anche lui
musulmano. La voce si diffonde, ma Rodrigo (nascosto nei dintorni) non
ne sa nulla. Guarito, torna in Cordova sempre vestito da prete, e il
suo fratello-accusatore lo trascina dal giudice musulmano: "Questo si
era fatto seguace dell’Islam, e ora è tornato cristiano: ha tradito
la nostra fede". Per un’accusa simile c’è la morte, mentre non si
perseguita chi è e resta cristiano. Il giudice cerca di aiutare Rodrigo
a salvarsi, suggerendogli perfino una dichiarazione di fedeltà
all’Islam, che lo renderebbe subito libero, senza chiedergli precisi
impegni sulla pratica della fede coranica. Ma Rodrigo non accetta:
cristiano è, e cristiano rimane. A quel punto viene condannato a morte
da un giudice riluttante, per l’insistenza di quel fratello. Fratricidio,
ben più che persecuzione. Rodrigo viene poi messo a morte con un
altro cristiano di nome Salomone, condannato per lo stesso motivo.
Gettati nel fiume Guadalquivir, i corpi verranno recuperati dai
cristiani, che seppelliranno Rodrigo nella basilica di San Genesio,
presso Cordova, e Salomone in quella vicina dei Santi Cosma e Damiano.
Per entrambi la santità è proclamata subito, dal basso, attraverso
il culto popolare spontaneo. La festa si celebra sin dal 1581, il 13
marzo.
Autore: Domenico Agasso

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