Re del Kent
552 circa – 24 febbraio 616
Emblema: Corona, Scettro
Etelberto
incoronato re del Kent, ebbe il primato di essere il primo
sovrano anglosassone a convertirsi al cristianesimo. Egli fu il
terzo “bretwalda” , cioè capo supremo, d’Inghilterra e i territori
sottoposti alla sua giurisdizione comprendevano tutta
l’Inghilterra a sud del fiume Humber. Non oltre il 588 il re
Etelberto si sposò con la principessa Berta, figlia del re
francese Cariberto. La condizione posta per la celebrazione del
matrimonio fu che alla sposa venisse concessa la libertà di
continuare a professare la religione cristiana e potesse essere
accompagnata dal vescovo di Letardo, suo cappellano. Fu poi
certamente quest’ultimo ad influire sulla conversione del nuovo
marito. Nel 597 il pontefice San Gregorio Magno inviò dei
missionari, capeggiati dal celebre Agostino di Canterbury, per una
più efficace evangelizzazione dei popoli anglosassoni. La
spedizione ebbe come prima tappa l’isola di Tanatos ed i
missionari contattarono il re per spiegargli le loro intenzioni. Le
accurate cronache di Beda il Venerabile ci ricordano come “dopo
alcuni giorni il re si recò nell’isola e, fermatosi all’aperto,
ordinò ad Agostino ed ai suoi compagni di recarsi a colloqui da
lui. Temeva infatti, a causa di un’antica superstizione, che
entrando con loro in luogo chiuso essi lo avrebbero potuto
ingannare per mezzo di arti magiche. I monaci si accostarono
allora a lui con una croce d’argento e “predicarono la parola di
vita al re ed a tutti quelli che erano con lui”. Sempre animato da
un estrema prudenza, Etelberto rispose loro: “Sono bellissimi i
discorsi e le promesse che fate, ma poiché sono cose nuove e
incerte non posso dare il mio assenso ed abbandonare tutto ciò in
cui ho creduto per tanto tempo con tutto il mio popolo”. Apprezzando
però il lungo viaggio da essi compiuto e la buona volontà
dimostrata, il re accordò loro un sistemazione adeguata presso
Canterbury e la facoltà di predicare e convertire chi lo avesse
desiderato. Con
la conversione del re Etelberto, tradizionalmente collocata alla
vigilia di Pentecoste dell’anno 597 circa, aumentarono concessioni e
favori di ogni genere nei confronti dei missionari. E’ comunque
da specificare che il sovrano, pur lieto del numero sempre
crescente di conversioni, preferì non imporre mai ai suoi sudditi
l’adesione al cristianesimo. Nel
601 lo stesso papa Gregorio Magno, inviandogli fra l’altro alcuni
doni, volle proporgli direttamente in una lettera alcuni punti sui
quali avrebbe potuto lavorare: “Affrettati ad estendere la fede
cristiana ai popoli a te sottomessi, moltiplica il tuo lodevole
zelo per la loro conversione, perseguita il culto degli idoli,
abbattine gli edifici di culto, edifica i costumi dei sudditicon la
tua grande purezza di vita e quanto più avrai purificato dai loro
peccati i tuoi sudditi, tanto meno avrai da temere a causa dei
tuoi peccati davanti al terribile esame di Dio onnipotente”. Fuori
delle mura di Canterbury, Etelberto fece dunque edificare un nuovo
monastero dedicato ai santi Pietro e Paolo, che in seguito fu
intitolato a Sant’Agostino di Canterbury. Proprio a quest’ultimo il
re donò dei terreni per la sua nuova sede episcopale sempre nella
medesima città e lo aiutò nell’organizzazione di un sinodo a cui
parteciparono anche “i vescovi ed i dottori della vicina regione
dei britanni”. Etelberto non mancò inoltre di esercitare una certa
influenza sulla conversione di Saberto, re dei Sassoni Orientali,
che da lui dipendeva in quanto “bretwalda”. Capitale di tale
regno era Londra ed anche qui il sovrano del Kent fondò la
primitiva St. Paul’s Cathedral, nominando San Mellito primo
vescovo della città. Si adoperò inoltre per l’istituzione di
un’altra nuova sede episcopale preso Rochester. Primo vescovo del
Kent fu invece designato un certo Giusto. Non mancarono comunque
mai da parte del santo sovrano aiuti e sostegni di vario genere
per le tre diocesi da lui fondate: Canterbury, London e Rochester.
MA oltre alla politica filo-ecclesiastica, non bisogna
dimenticare che Etelberto procurò alla sua nazione benefici
secolari, dotandola del suo primo codice legislativo, basato
principalmente sulla legge salica di Clodoveo, il primo re dei
franchi convertitosi al cristianesimo. Rimasto
nel frattempo vedovo, il re Etelberto morì dopo un regno durato
cinquantasei anni. Ricevette degna sepoltura accanto a sua moglie,
anch’essa oggi venerata come santa, nella cappella di San Martino
del monastero dei Santi Pietro e Paolo in Canterbury. Fino alla
Riforma Protestante dinnanzi alla loro tomba fu sempre presente una
candela accesa, nonostante la mancata ufficializzazione del
culto, che fino al Medioevo rimase limitato a Canterbury.
Autore: Fabio Arduino
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