sabato 22 febbraio 2020

Due foglie di basilico



Senti Roberta,  una volta
per non sapere davvero che fare,
sopra un treno di menta
  al passaggio,
mi parve un giardino di cortesie:

sono stato sempre così, lo sai,
sugli occhi ho sempre avuto
due foglie di basilico – e poi sono
come il padre che non lascia mai il campo,
con gli occhi al cielo aspetto la neve.
Se qualcosa di questo ti accadesse
o se qualcuno ti parlasse di un mondo che ormai
gira sul niente, ti prego, stringi i pugni
mangiati il cuore parla delle ragazze di crema
dei loro fiori in petto, delle melodie di velluto
dei bazar in piazza a Martano
caccia le unghie fai capire che volevamo
fare della poesia di lotta, con Conversano,
dei treni che vanno a Milano, del fustagno
che vestono i poeti, delle croci di mia madre
e che il niente da noi non è innocente,
dei lupi mannari, delle tue notti
da strega, di Bodini dei peperoni
o di quando ci aggiustiamo il sole in testa coi lupini,
dei barattoli di camomilla per l’inverno
delle mele cotte dei nostri cortili dei Turchi…
oppure dì soltanto che non è da tutti rubare al cielo
i suoi segreti. Non dovercene spiegare le ragioni.
 

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