sabato 15 giugno 2024

Curiosità su San Vito



San Vito è il patrono e il protettore dei danzatori. Era assai venerato nel Medioevo e fu inserito nel gruppo dei santi ausiliatori, santi verso i quali veniva invocata una intercessione in particolari e gravi circostanze e per ottenere guarigione da malattie particolari. Per secoli la figura di san Vito ha alimentato ed esaltato la fede popolare: si pensi per esempio alla protezione per la quale veniva invocato, in modo particolare nella speranza di ottenere guarigione da patologie quali la Corea di Sydenham, una forma di encefalite nota come ballo di San Vito (in quanto può presentare postumi come tic, tremori, ecc.), dall'idrofobia, da malattie degli occhi (in slavo la parola Vid = vista fu associata al suo nome, e in quelle terre il culto di san Vito pare avesse sostituito l'antico culto di Svetovit), dalla letargia. Tuttavia la nascita del suo culto e la relativa tradizione agiografica non sono stati ancora studiati in maniera ampia e approfondita.

Un'altra leggenda devozionale lo vede protagonista sempre in Sicilia, a Regalbuto, dove, fermatosi per riposare nel luogo dove ora sorge la chiesa dei cappuccini, avrebbe incontrato dei pastori disperati perché alcuni cani avevano sbranato un bambino; allora il Santo, richiamati i cani, si sarebbe fatto restituire da essi i resti del corpo del bambino a cui avrebbe ridonato la vita.

Altri miracoli attribuiti al Santo sono quelli di Sapri. Il primo secondo cui San Vito avrebbe fatto arrivare un bastimento carico di grano alla città in un periodo di grave carestia; il secondo attribuisce al Santo la purificazione delle acque dell'unico pozzo della città a seguito di un avvelenamento da parte dei saraceni; il terzo, più recente, attribuisce a San Vito di aver salvato dei minatori dall'annegamento a seguito della scoperta di una falda acquifera mentre erano intenti nella costruzione della galleria ferroviaria che avrebbe collegato il Cilento a Maratea.

Il simbolo che lo rappresenta è la palma del martirio e il calderone dentro il quale avrebbe subito il martirio. È tradizionalmente rappresentato in compagnia di due cani.

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