venerdì 5 agosto 2022

Robert Taylor


è stato un attore statunitense.
Nel 1935, nel film Margherita Gauthier, la divina Greta Garbo ebbe come partner un nuovo attore che acquistò così ipso facto la qualifica di divo e di bello del cinema. Interprete dalle movenze delicate, oltre che di ottima presenza, riuscì a farsi notare davanti alla macchina da presa anche per la sua carica umoristica in alcune divertenti commedie. Taylor riuscì a mantenere tale posizione di evidenza fino alla seconda guerra mondiale, recitando accanto alle dive più famose del tempo in film di rilievo spettacolare e commerciale, tra cui sono da ricordare: Troppo amata (1936) di Clarence Brown, con Joan Crawford, Proprietà riservata (1937) di W. S. Van Dyke, con Jean Harlow, Un americano a Oxford (1938) di Jack Conway, con Maureen O'Sullivan, Il ponte di Waterloo (1940) di Mervyn LeRoy, con Vivien Leigh, forse fra i film più celebri da lui interpretati. Nel dopoguerra apparve in Quo vadis (1951) di Mervyn LeRoy, kolossal ambientato nell'antica Roma, e nelle sfarzose pellicole di ambientazione medioevale Ivanhoe (1952) e I cavalieri della Tavola Rotonda (1953), entrambi diretti da Richard Thorpe, che dirigerà ancora l'attore in numerosi altri film del decennio, come L'arciere del re (1955) e La casa dei sette falchi (1959). Nel 1952 interpretò la figura del colonnello Paul Tibbets nel film Il prezzo del dovere, di Melvin Frank e Norman Panama, biografia del pilota statunitense che fece parte dell'equipaggio di Enola Gay, il B29 che il 6 agosto 1945 sganciò l'atomica sulla città giapponese di Hiroshima. Negli anni della maturità, affrontò con maggior impegno drammatico parti di personaggi rudi, da saga del West, come ne Il passo del diavolo (1950) di Anthony Mann, Donne verso l'ignoto (1951) di William A. Wellman, L'ultima caccia (1956) di Richard Brooks, Sfida nella città morta (1958) di John Sturges, Il boia (1959) di Michael Curtiz. Nel 1958 affiancò Cyd Charisse in Il dominatore di Chicago di Nicholas Ray. Durante gli anni sessanta prese parte a film di vario genere, tra cui L'ultimo treno da Vienna (1963) di Arthur Hiller, Passi nella notte (1964) di William Castle, con accanto l'ex moglie Barbara Stanwyck, Johnny Tiger (1966) di Paul Wendkos e La sfinge d'oro (1967) di Luigi Scattini. Apparve l'ultima volta sul grande schermo in Where Angels Go Trouble Follows! (1968) di James Neilson, con Rosalind Russell e Stella Stevens. Tra il 1959 e il 1962 fu il protagonista del serial televisivo I detectives, nella parte del capitano Matt Hollbrook, programmato anche in Italia dalla Rai nei primi anni sessanta. Nel 1939 sposò la collega Barbara Stanwyck da cui divorziò nel 1951. Nel 1954 si sposò con Ursula Thiess, dalla quale ebbe due figli. Nel secondo dopoguerra fu ascoltato dalla commissione parlamentare contro le attività antiamericane a cui denunciò la propaganda comunista a Hollywood. Morì all'età di 57 anni a causa di un tumore polmonare.

Nessun commento:

Posta un commento

Lui: