venerdì 25 dicembre 2020

Natale del Signore

 


La Chiesa celebra con la solennità del Natale la  manifestazione del  Verbo di Dio agli uomini.E’ questo infatti il senso spirituale più ricorrente,suggerito dalla stessa liturgia, che nelle tre  Messe celebrate oggi da ogni sacerdote offre alla
nostra meditazione "la nascita eterna del Verbo nel seno degli splendori  del  Padre (prima  Messa);  l'apparizione  temporale nell' umiltà   della carne  ( seconda Messa ); il ritorno  finale all'ultimo giudizio(terza messa) "(Liber Sacramentorum).Un antico documento, il Cronografo  dell' anno  354,  attesta l'esistenza a Roma di questa festa al 25 dicembre,che corrisponde alla celebrazione  pagana  del  solstizio d' inverno," Natalis Solis Invieti ", cioè la  nascita del nuovo sole che, dopo  la  notte più lunga dell' anno, riprendeva nuovo vigore. Celebrando  in  questo giorno la nascita di  colui che è il  Sole  vero, la luce del mondo, che sorge dalla notte del  paganesimo, si  è  voluto dare un significato del tutto  nuovo a una tradizione pagana molto sentita   dal  popolo, poiché  coincideva  con  le ferie di Saturno,  durante  le quali gli  schiavi ricevevano  doni  dai  loro padroni ed erano   invitati  a sedere  alla  stessa mensa,come liberi cittadini.Le strenne natalizie richiamano  però  più direttamente i doni dei pastori e dei re  magi a Gesù Bambino. In Oriente la nascita di Cristo  veniva  festeggiata  il 6 gennaio,col nome di Epifania,che vuol dire "manifestazione";poi anche la Chiesa orientale accolse  la data del 25 dicembre,come si riscontra in Antiochia verso il  376 al tempo del Crisostomo e nel 380 a Costantinopoli  mentre in Occidente  veniva  introdotta la festa dell'Epifania,ultima festa del ciclo natalizio,per commemorare la rivelazione della divinità di Cristo al mondo pagano. I testi della liturgia  natalizia,formulati in un'epoca di reazione alla eresia trinitaria di Arlo,   sottolineano con accenti di calda poesia e  con rigore teologico  la  divinità del Bambino nato nella grotta di Betlem, la sua regalità e  onnipotenza  pe riinvitarci all'adorazione dell'insondabile mistero  del Dio  rivestito di carne umana, figlio  della purissima Vergine Maria ("fiorito è Cristo ne  la  carne pura ", dice Dante).  L'Incarnazione di Cristo segna la partecipazione diretta degli  uomini alla vita divina.La restaurazione dell'uomo mediante la spirituale nascita di Gesù nelle anime è il tema suggerito dalla devozione e dalla pietà cristiana che, al di là delle commoventi tradizioni natalizie fiorite ai margini della liturgia,ci invita a  meditare  annualmente sul mistero della nostra salvezza in Cristo Signore.


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