lunedì 28 dicembre 2020

Francesco Tamagno


(Torino, 28 dicembre 1850Varese, 31 agosto 1905)
è stato un tenore drammatico italiano

Di umili origini, nacque nel quartiere di Borgo Dora a Torino in una famiglia numerosissima composta da 15 fratelli e sorelle, 10 dei quali morti in giovanissima età a causa di colera e tubercolosi. Il padre Carlo era l'oste di una modesta trattoria a Porta Palazzo, la madre Margherita Protto morì poco dopo quando lui era ancora fanciullo. Lavorò fin da piccolo nella trattoria di famiglia come cameriere. Suo padre aveva la passione per il canto, che però non coltivò ma trasmise ai suoi figli. Francesco, che il padre giudicò dotato, prese alcune lezioni da un maestro di Torino e faceva settimanalmente i suoi esercizi corali. Un giorno gli capitò l'occasione della vita: il Teatro Regio aveva urgente bisogno di un tenore per l'opera Poliuto poiché uno dei comprimari si era improvvisamente ammalato. Il maestro che gli insegnava canto, informatone, pensò a lui e segnalò il suo nome. Dopo aver quindi esordito nel 1871 a Torino come comprimario nel Poliuto (Nearco), conquistò il primo rimarchevole successo a Palermo nel 1875 in Un ballo in maschera. Venne quindi scritturato alla Fenice di Venezia e al San Carlo di Napoli, debuttando nel 1878 alla Scala di Milano ne L'Africana. Il 2 settembre 1879 nasce la sua unica ed amatissima figlia Margherita (1879-1942) da una relazione clandestina con una nobildonna sposata. Tamagno, che non rivelò mai il nome di quella donna, non allontanò però da sè quella bambina così "scomoda" per la sua carriera ma anzi preferì fare da "ragazzo padre", portandola ovunque con sé e accudendola con amore. Si trattò di una situazione famigliare sicuramente molto insolita per quell'epoca. Fu il protagonista alla prima assoluta dell'Otello di Giuseppe Verdi il 5 febbraio 1887, ruolo che divenne in seguito il suo cavallo di battaglia. Fu inoltre il primo Gabriele Adorno nella seconda versione del Simon Boccanegra di Verdi (Scala, 24 marzo 1881), il primo Azaele nel Figliuol prodigo e il primo Didier in Marion Delorme. Ebbe in repertorio anche titoli della prima metà dell'Ottocento come Gli Ugonotti, Il profeta  e Guglielmo Tell. Tamagno viaggiò molto in giro per il mondo, esibendosi anche oltreoceano a Città del Messico, Montevideo, Chicago, Buenos Aires e al Metropolitan Opera di New York (1894) dove riscosse un enorme successo. L'ultima esibizione pubblica dell'artista avvenne il 27 marzo 1905 al Circolo degli Artisti di Torino. In seguito, dopo un micidiale attacco di Angina pectoris, la sua salute declinò paurosamente, tanto da costringerlo a sospendere la sua attività a tempo indeterminato. La sera del 30 agosto 1905, mentre era in visita da un amico a Varese, Tamagno venne colto da una emorragia cerebrale, dalla quale questa volta non si riprese. Nella notte venne colto da un secondo attacco, che dopo poche ore di agonia provocò la morte del tenore. Erano le 7,30 del mattino del 31 agosto. Per sua espressa volontà la salma venne imbalsamata e i funerali si tennero il 5 settembre a Torino, sua città natale. Il famoso librettista Arrigo Boito, amico di Tamagno, fu tra coloro che portarono a spalle la bara per la tumulazione. È sepolto in un poderoso mausoleo bianco alto 37 metri, eretto per volontà della figlia Margherita, molto affezionata al padre. Il mausoleo si trova all'interno del Cimitero monumentale di Torino. Tale sontuoso sepolcro è stato acquistato dal Comune di Torino nel 1990, ed è stato quindi restaurato nel 1999. Secondo la critica, la sua voce prodigiosa per potenza, squillo ed estensione, e il suo vocalizzo vigoroso e definito fecero di lui il più grande tenore verdiano ed uno dei massimi artisti lirici della fine del XIX secolo. Nonostante la grande fama e il benessere economico raggiunto, Tamagno, memore delle sue modeste origini, mantenne un tenore di vita particolarmente frugale e parsimonioso.

 

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