domenica 27 dicembre 2020

La 1^ domenica dopo Natale si celebra........

 

Santa Famiglia di Gesù, Maria e Giuseppe
(celebrazione mobile)

Nazareth, Palestina, I secolo

La “sacra famiglia” è quella famiglia nella quale è nato e cresciuto Gesù. È costituita dallo stesso Gesù, da Maria, sua Madre e da Giuseppe, suo padre putativo. Le origini della festa liturgica risalgono al XVII sec. Nel 1895, Leone XIII fissò la celebrazione alla terza domenica dopo Epifania; Benedetto XV, nel 1921, la collocò all’interno dell’ottava dell’Epifania; e attualmente, la riforma liturgica del 1968, l’ha fissata alla domenica dopo Natale. Nei tempi recenti è invalsa anche l’uso di chiamarla semplicemente “Famiglia di Nazaret”, dal momento che, dopo il periodo betlamita e le relative vicissitudini, si è stabilizzata nel luogo d’origine, fino all’inizio della vita pubblica di Gesù. La “sacra famiglia”, come il nome stesso lascia intendere, è “santa” e “unica” a un tempo. “Santa”, perché ogni suo componente è santo: il Bambino è Santo per natura; la Madre è santa per privilegio; e Giuseppe è giusto per grazia. La santità dell’insieme familiare è data dalla somma della santità ineguale di ogni singolo componente.
“Unica”, perché a livello storico non c’è stata altra famiglia simile né ce ne sarà mai l’eguale. E questo per il semplice fatto che ogni membro della stessa famiglia, in quanto persona, è non solo unico e irripetibile, ma anche esclusivo in quanto la predestinazione assoluta di Cristo e di Maria è unica e sola, e la santità di Giuseppe è dichiarata ufficialmente da Dio. Il Natale ci ha già mostrato la Sacra Famiglia raccolta nella grotta di Betlemme, ma oggi siamo invitati a contemplarla nella casetta di Nazareth, dove Maria e Giuseppe sono intenti a far crescere, giorno dopo giorno, il fanciullo Gesù. Possiamo immaginarla facilmente (gli artisti l’hanno fatto spesso) in mille situazioni e atteggiamenti, mettendo in primo piano o la Vergine santa accanto al suo Bambino, o il buon san Giuseppe nella bottega di falegname dove il fanciullo impara anche il lavoro umano, giocando. Ma possiamo anche intuire l’avvenimento immenso che a Nazareth si compie: poter amare Dio e amare il prossimo con un unico indivisibile gesto! Per Maria e Giuseppe, infatti, il Bambino è assieme il loro Dio e il loro prossimo più caro. Fu dunque a Nazareth che gli atti più sacri (pregare, dialogare con Dio, ascoltare la sua Parola, entrare in comunione con Lui) coincisero con le normali espressioni colloquiali che ogni mamma e ogni papà rivolgono al loro bambino. Fu a Nazareth che gli «atti di culto dovuti a Dio» (quelli stessi che intanto venivano celebrati nel grandioso tempio di Gerusalemme) coincisero con le normali cure con cui Maria vestiva il Bambino Gesù, lo lavava, lo nutriva, assecondava i suoi giochi. Fu allora che cominciò la storia di tutte le famiglie cristiane, per le quali tutto (gli affetti, gli avvenimenti, la materia del vivere) può essere vissuto come sacramento: segno reale e anticipazione di un amore Infinito

Martirologio Romano: Festa della Santa Famiglia di Gesù, Maria e Giuseppe, esempio santissimo per le famiglie cristiane.

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