lunedì 16 settembre 2019

Mario Gori


 
all'anagrafe Mario Di Pasquale
è stato un poeta, scrittore e autore di novelle italiano.
Prese come pseudonimo il cognome "Gori" in onore dell'anarchico toscano Pietro Gori che era nato, a causa del lavoro del padre, a Messina.
Terminate le scuole elementari a Niscemi, Mario Gori si iscrisse al ginnasio “Secusio” di Caltagirone dove superò a pieni voti gli esami di maturità classica. Alcuni suoi professori sostennero che egli avesse svolto il tema di italiano in versi.
Nel 1944 pubblicò a Caltagirone il volumetto Germogli, una raccolta di 39 poesie apprezzata da amici e professori che racchiude il meglio dei primi tentativi lirici del giovane studente.Nel 1945 si iscrisse alla facoltà di medicina e chirurgia dell'Università degli Studi di Catania prima e in quella di Pisa dopo, ma non frequentò le lezioni perché si dedicò esclusivamente alla poesia e all'attività letteraria. Fu promotore a Catania, insieme ad altri amici e scrittori, nel 1946 del movimento letterario siciliano denominato Trinacrismo per il rinnovamento della poesia dialettale.La sua attività letteraria continuò a Pisa dove creò nel 1954 il centro di cultura ed arte “La Soffitta”. Tenne molti recital, conferenze ed incontri culturali in Sicilia ed in Italia.Fu il fondatore e il direttore delle riviste letterarie La Soffitta, Il Banditore, Sud, Sciara. Sue liriche sono state tradotte in cecoslovacco, greco, castigliano, tedesco, inglese, jugoslavo e spagnolo.Pubblicò nel 1955 un volumetto di poesie in lingua siciliana intitolato Ogni Jornu ca passa, in cui canta la rapsodia dei ricordi trasfigurando in mito quella realtà perduta e richiama dalla lontananza del tempo, brani di vita per rivivere con la voluttà del rimpianto le ore dell'illusione e per perpetuare un'antica meraviglia, una perduta innocente felicità del cuore.Nel 1957 dà alle stampe un librettino di poesie in lingua italiana dal nome significativo Un garofano rosso, che raccoglie la produzione più prestigiosa del poeta. Il suo messaggio è un simbolo che è aspirazione ad una vita più umana della sua terra del Sud. Mario Gori svolse un'intensa attività culturale, presente ed attivo nella convivenza sociale nei cenacoli con gli amici, nei recitals poetici e nei convegni letterari.Ci ha lasciato una raccolta di 24 novelle dove appare la descrizione dei tipi umani della realtà contadina niscemese.La pubblicazione I ragazzi di Butera ci offre una vasta lezione di approfondita didattica e di grande sensibilità pedagogica meritevole di essere tenuta presente dagli operatori scolastici.Giace sepolto nel cimitero della natìa Niscemi, in cui gli sono state dedicate la via principale (che collega largo Mascione all'uscita nord verso Caltagirone) e la biblioteca comunale (sita in via IV Novembre, in un edificio risalente al XIX secolo).

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