lunedì 12 febbraio 2024

I fidanzatini di Peynet


 I fidanzatini di Peynet sono nati una sera del 1942 a Valence, dove l’artista viveva con la moglie Denise e la figlia Annie. Peynet, mentre aspettava il treno per Clermont Ferrand, fu rapito dalla dolce musica di un violinista dai capelli lunghi che proveniva da un chiostro nei pressi della stazione. Quando vide che ad ascoltare la musica c’era una ragazza con aria assorta e spensierata, il disegnatore iniziò ad immaginare una storia d’amore tra la giovane e il musicista. All’epoca vignettista della rivista Ric & Rac, Peynet era alla ricerca di un’idea, di una storia per riportare un po’ di speranza e serenità ai francesi occupati dai nazisti. Cosa c’era di meglio di un mondo idilliaco in cui l’amore regnava su tutto?

Nacquero così Valentina e Valentino, la coppia di fidanzatini filiformi dall’espressione felice e trasognata. Raffigurati lui con capelli lunghi e il cappello, lei con la coda di cavallo, sono il simbolo dell’amore romantico ed eterno. Innamorati felici e contenti, poi ritratti su porcellane, profumi, cioccolatini e pubblicità, hanno fatto sognare non solo i francesi, afflitti dall’orrore della Seconda Guerra Mondiale, ma le persone di tutte le nazionalità.

Oggi i fidanzati di Peynet sono custoditi in quattro musei: Antibes, Brassac-les-Mines, città natale della madre di Peynet, Karuizawa e Sakuto-cho, in Giappone. Il chiostro di Valence, dove Peynet ha visto e immaginato la scena d’amore dei fidanzatini, è diventato monumento nazionale; Les Amoureux, infine, sono ritratti anche nel famoso muretto di Alassio.

Nato a Parigi nel 1908 da una coppia di commercianti, Peynet ha ideato campagne pubblicitarie di cioccolatini, profumi, grandi magazzini e vestiti; è stato un disegnatore satirico per le edizioni Tolmer, poi illustratore di libri e sceneggiatore per le più importanti compagnie teatrali dell’epoca. Morto nel 1999, Peynet ha avuto una vita piena di successi e d’amore: oltre ad aver inventato “Les Amoreux”, ha sposato Denise, la bambina di cui si era innamorato da bambino, il cui cognome era, pensate un po’, Damour!





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