Domani!
«Domani!» Che avverrà domani? Quale
miracolo potrebbe una speranza
risuscitare? Potrà mai la terra
fendersi e scoperchiarsi un'inchiodata
bara, e di nuovo accendersi due spenti
occhi, e una bocca suggellata ancora
aprirsi alle parole? Quelle rigide
mani, potranno mai come una volta
le mie stringere ancora? Ecco, domani
io questo penserò, come oggi ieri
e sempre. Così i giorni, i mesi e gli anni
passeranno e dovrò, placida in volto
attendere ai doveri, ai modi, agli usi
della vita; sorridere ai cortesi
motti, pensare alle mie vesti, e dire
parole... Sono tutte eguali ormai
l'ore per me, solo la notte è forse
più tormentosa. Io penso i riposanti
profondi sonni i lunghi
oblìi di quelli abbandonati sonni.
VITTORIA AGANOOR
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