"Mamma, guarda!" esclamò Marta, la bambina di sette anni.
"Già, già!" mormorò nervosamente la donna mentre guidava e
pensava alle tante cose che l'attendevano a casa.
Poi seguirono la cena, la televisione, il bagnetto, varie telefonate e
arrivò anche l'ora di andare a dormire.
"Forza Marta, è ora di andare a letto!". E lei si avviò di corsa
su per le scale. Stanca morta, la mamma le diede un bacio,
recitò le preghiere con lei e le aggiustò le coperte.
"Mamma, ho dimenticato di darti una cosa!".
"Me la darai domattina" rispose la mamma,
ma lei scosse la testa.
"Ma poi domattina non avrai tempo!" esclamò Marta.
"Lo troverò, non preoccuparti!" disse la mamma, un po' sulla difensiva.
"Buona notte!" aggiunse e chiuse la porta con decisione.
Però non riusciva a togliersi dalla mente gli occhioni delusi di Marta.
Tornò nella stanza della bambina, cercando di non fare rumore.
Riuscì a vedere che stringeva in una mano dei pezzetti di carta.
Si avvicinò e piano piano aprì la manina di Marta.
La bambina aveva stracciato in mille pezzi un grande cuore rosso
con una poesia scritta da lei che si intitolava
"Perché voglio bene alla mia mamma".
Facendo molta attenzione recuperò tutti i pezzetti e
cercò di ricostruire il foglio.
Una volta ricostruito il puzzle riuscì a
leggere quello che aveva scritto Marta:
"Perché voglio bene alla mia mamma.
Anche se lavori tanto e hai mille cose da fare trovi
sempre un po' di tempo per giocare.
Ti voglio bene mamma perché sono la parte
più importante del giorno per te".
Quelle parole le volarono dritto al cuore.
Dieci minuti più tardi tornò nella camera della bambina portando
un vassoio con due tazze di cioccolata e due fette di torta.
Accarezzò teneramente il volto paffuto di Marta.
"Cos'è successo?" chiese la bambina, confusa da quella visita notturna.
"E' per te, perché tu sei la parte più importante della mia giornata!".
La bambina sorrise, bevve metà della cioccolata e si riaddormentò.
(Bruno Ferrero)
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