L'orologio ticchettava
nella stanza silenziosa,
ticchettava senza posa
ticchettava ticchettava.
Non s'udiva nel silenzio
altro suono altro rumore
che di pentola il bollore
che russava nel silenzio;
che russava accanto al fuoco
tra la cenere e la brace
che russava in santa pace
con un suono roco roco.
Il lumino s'era spento
avea l'olio consumato
s'era come addormentato
quel lumino stento stento.
Ma nel chiaro che faceva
la fiamma sull'alare,
proprio innanzi al focolare,
c'era un ombra che taceva...
Che taceva, non moveva,
e nell'ombra nera nera
non vedevasi chi c'era
che taceva e non moveva.
Pure a forza di guardare,
tu scorgevi una mammina
che ci aveva una cosina
sui ginocchi e la cullava.
Che le s'era addormentata,
la piccina sui ginocchi,
e aveva chiusi gli occhi
nel tepor della fiammata.
L'orologio ticchettava
nella stanza silenziosa,
ticchettava senza posa,
ticchettava ticchettava.
Carola Prosperi
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