domenica 21 luglio 2024

Pinha



Appartenente alla famiglia delle Annonaceae, la Pinha non è originaria del Brasile ma proveniente dall’America centrale. Nei secoli passati fu diffusa dai mercanti spagnoli fino in Asia, dove ancora oggi il nome antico “Ata” è possibile riscontrarlo in Bangladesh. In Nepal assume il nome di “Aati”, in Sri Lanka come “Katu Atha”, in Birmania “Awzar thee” e “Atis” nelle Filippine. Oggi, possiede diversi nomi a seconda dei continenti e delle regioni, nel nord del Brasile (Maranhão, Parà e Cearà) per esempio, viene ancora usato il termine “Ata”, mentre nel Brasile centrale e nel sud è più comune usare il termine “Pinha”.
Il frutto ha una polpa biancastra e dolce ed è comune nei mercati tropicali. I frutti aggregati e morbidi si formano dai numerosi e unii pistilli di un fiore che si allarga e matura in frutti tondi o a forma di cuore giallo verdastro, quando maturo è pendulo su un gambo ispessito, La polpa è di colore bianco con riflessi gialli. Sapore: molto dolce dovuto alle grandi quantità di zucchero presenti al suo interno può ricordare il sapore della vaniglia.. La durata breve della pinha, inoltre, pone il vincolo di dover essere consumata velocemente una volta raggiunto il punto di maturazione. Come ogni frutto che si rispetti, anche questo frutto contiene sostanze nutritive che aiutano a ridurre fastidiosi problemi legati alla disidratazione, alla colite e al corretto funzionamento della flora intestinale. Fonte di potassio, fosforo, calcio e carboidrati, è ottima per fronteggiare le carenze di ferro nel corpo. Inoltre, anche le foglie, gli steli e i semi contengono vitamine e sali minerali utili per rinforzare il cuoio cappelluto e combattere la forfora.





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