Canzone della nostalgia
Pian piano tocchi un tono del tuo canto –
ed è come se mancasse qualcosa.
E confusa cerchi in tutti i toni
la risposta che ti possono dare,
dove trovarlo, dove, come e quando…
Ma uno è troppo scialbo
e troppo voglioso l’altro
e il terzo è così pieno e vasto –
troppo pieno.
si animano sotto le tue mani.
E all’improvviso tocchi un tasto
e nessun suono viene.
E il silenzio è in te come un cupo scherno,
perché all’improvviso sai per certo
che questo ti manca. Se le tue mani lo trovassero,
il tuo canto sarebbe libero
e la fine non sarebbe più vuota e grigia.
E tu batti e batti il tasto –
ti chiedi perché non risponde,
vorresti che vincesse la morbidezza delle tue mani,
pieni di desiderio mendicano i tuoi occhi.
Nessun suono viene. La solitudine rimane
nella canzone, che, pesante e dolce, è maturata dentro di te.
Per sempre ti tormenterà quel tono mai suonato,
la felicità che ti ha appena sfiorata
nelle notti silenziose quando la luna ti culla
e il silenzio non comprende le tue lacrime.
Selma Meerbaum-Eisinger
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