mercoledì 30 giugno 2021
L'esempio
Una volta una mamma, preoccupata per la figlia che aveva preso la brutta abitudine di abbuffarsi di dolci, si recò da Gandhi.
Lo
scongiurò: "Per favore, Mahatma, parla tu con mia figlia in modo da
persuaderla a smettere con questo vizio. Accetti?". Gandhi rimase un
attimo in silenzio, un po' imbarazzato, poi concluse: "Riporta qui tua
figlia fra tre settimane, e allora parlerò con lei, non prima".
La donna se ne andò perplessa, ma senza replicare.
Tornò,
come le era stato proposto, tre settimane dopo, rimorchiandosi dietro
la figlia, golosa, insaziabile. Stavolta Gandhi prese in disparte la
ragazza e le parlò dolcemente, con parole semplici e assai persuasive.
Le prospettò gli effetti dannosi che possono causare i troppi dolci.
Quindi le raccomandò una maggiore sobrietà.
La madre, allora, dopo
averlo ringraziato, nell'accomiatarsi, gli domandò: "Toglimi una
curiosità, Mahatma... Mi piacerebbe sapere perché non hai detto queste
cose a mia figlia tre settimane fa".
"Tre settimane fa" rispose tranquillamente Gandhi, "il vizio di mangiare i dolci l'avevo anch'io!".
Solo l'esempio permette di parlare, solo chi è può colpire a tal punto da poter essere ascoltato.
martedì 29 giugno 2021
Buona giornata Amici/e🌺🍀🌞💐
Alfabeto dell'amore
Un POETA al Giorno Giacomo Leopardi 📖 🖋

odo augelli far festa, e la gallina,
tornata in su la via,
che ripete il suo verso. Ecco il sereno
rompe là da ponente, alla montagna;
sgombrasi la campagna,
e chiaro nella valle il fiume appare.
Ogni cor si rallegra, in ogni lato
Risorge il romorio,
torna il lavoro usato.
L’artigiano a mirar l’umido cielo,
con l’opra in man, cantando,
fassi in su l’uscio; a prova
vien fuor la femminetta a cor dell’acqua
della novella piova;
e l’erbaiuol rinnova
di sentiero in sentiero
il grido giornaliero.
Ecco il sol che ritorna, ecco sorride
Per li poggi e le ville. Apre i balconi,
apre terrazzi e logge la famiglia:
e, dalla via corrente, odi lontano
tintinnio di sonagli; il carro stride
del passegger che il suo cammin ripiglia.
Si rallegra ogni core.
Sì dolce, sì gradita
Quand’è, com’or, la vita?
Quando con tanto amore
l’uomo a’ suoi studi intende?
o torna all’opre? o cosa nova imprende?
quando de’ mali suoi men si ricorda?
Piacer figlio d’affanno;
Gioia vana, ch’è frutto
del passato timore, onde si scosse
e paventò la morte
chi la vita abboria,
onde in lungo tormento,
fredde, tacite, smorte,
sudar le genti e palpitar, vedendo mossi alle nostre offese
folgori, nembi evento.
O natura cortese,
son questi i doni tuoi,
questi i diletti sono
che tu porgi ai mortali. Uscir di pena
è diletto fra noi.
Pene tu spargi a larga mano; il duolo
spontaneo sorge: e di piacer, quel tanto
che per mostro e miracolo tal volta
nasce d’affanno, è gran guadagno. Umana
prole cara agli eterni! assai felice
se respirar ti lice
d’alcun dolor: beata
se te d’ogni dolor morte risana.
Oriana Fallaci
![Amo troppo la Vita, mi spiego?] Oriana Fallaci intervista Oriana Fallaci](https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhbv3nuqVgAXz1IUsQTjZ9nZOAo0l_3ta8RvbxWwzNUnhupQ6n1FcOkAn_-uJSOcQPVNwgynph8ZkZ70GB0PrC4PLj2bUYZKX4SWIEG7C61dCoS0CFYY6m6vuUCjHopWK50XkMbJSoleaA/s1600/BeFunky-collage+%25281%2529.jpg)
lunedì 28 giugno 2021
Buongiorno a tutti/e🐞
Siamo giunti agli ultimi giorni di giugno.
Finiamolo in armonia.
Domani sera per me seconda dose di astrazeneca.
forse da domani mi vedrete meno per un periodo.
Non per il vaccino ma per altri motivi familiari uno dei quali,
mio marito si opera della seconda cataratta e così anche se è già vaccinato, deve fare il tampone, poi intervento e controlli.
Appena posso ci sarò, perchè questo è il mio passatempo , insieme ai libri, parole crociate, cucito e ricamo. Senza tralasciare tutto ciò che rigurda le faccende domestiche.
Buonissimissima giornata🍀👍
Lucia 🐞
Questa sera, Signore, non porto nulla 🙏
Questa sera, Signore, non porto nulla;
è stata così sterile la mia giornata!
Le mie mani hanno cercato tutto il giorno,
come un cieco, la luce e la gioia.
E nel mio deserto sono fioriti soltanto
sterpi spinosi e senza senso.
E giungo, come vedi, alla tua presenza
con la dolente voce della mia indigenza.
La stanchezza nei piedi e nello sguardo,
e le mani vuote, senza nulla.
Ma tu sai, Signore, che ai tuoi occhi
non sono mai inutili o vani
i desideri del nostro cuore:
vuote, così come sono,
prendi le mie mani.
-
Un POETA al Giorno Luigi Pirandello 📖 🖋

Molto ha da fare il vento con le nuvole
frivolo annento senza disciplina.
Piace al sole con pompa e con ossequio
d'esser accolto in cielo ogni mattina:
e fin dall'alba ecco il vento in servizio
a preparargli una regal cortina,
a cui con estro immaginoso ingègnasi
a dar novella foggia; e ne combina
spesso di belle assai: rosse, con aurea
frangia o d'argento con purpurea trina.
Sul vespro poi, nuovo apparato! Gli uomini
soglion tra loro chiamar pazzo il vento:
forse perché si pensa che non debbono
costar fatica alcuna, alcuno stento,
que' suoi servizi; ma, se gli si sbandano
le nubi, e il Sol se ne va via scontento?
Se ogni villan vuoI acqua sul proprio
campicello, e lui su pel firmamento,
gira e rigira, non trova una nuvola,
quando poche sarebbero anche cento?
Luigi Pirandello
Cristina Trivulzio Belgiojoso
Il suo nome completo era: Maria Cristina Beatrice Teresa
Barbara Leopolda Clotilde Melchiora Camilla Giulia Margherita
Laura Trivulzio. Cristina, figlia di Gerolamo Trivulzio e Vittoria dei Marchesi Gherardini,
rimase orfana di padre molto presto. La madre si risposò poco tempo
dopo con Alessandro Visconti D'Aragona ed ebbe un figlio maschio e tre
altre figlie femmine. Cristina fu molto attaccata ai suoi fratelli e
sorelle. Non si sa
molto della storia di Cristina da bambina. Cristina stessa dice: "Ero
una bambina melanconica, seria, introversa, tranquilla, talmente timida
che mi accadeva spesso di scoppiare in singhiozzi nel salotto di mia
madre perché credevo di accorgermi che mi stavano guardando o che
volevano farmi parlare". Entrò
nel mondo della "cospirazione", attraverso le sue amiche. Il momento
più importante della giovinezza di Cristina è il matrimonio con il bello
e giovane principe Emilio Barbiano di Belgiojoso.
Molti cercarono di dissuaderla, conoscendo le abitudini libertine di
Emilio, ma alla fine il matrimonio si fece. Ci furono grandi invitati
nella chiesa di S. Fedele a Milano il 24 settembre 1824.
La più ricca ereditiera d'Italia si portava una dote di 400.000 lire
austriache (più di 4.000.000 di € odierni). Aveva solo 16 anni quando
acquistò il titolo di principessa. Il
matrimonio non durò molto. Ufficialmente non divorziarono mai, ma in
realtà si separarono pochi anni dopo, rimanendo buoni amici fino alla
morte. Il marito continuò la sua vita libertina, accompagnandosi con la
contessa Anna Berthier di Wagram per dieci anni nella sua villa sul lago di Como Villa Pliniana. Alla
fine degli anni venti Cristina, dopo l'arresto del patrigno si avvicinò
alle persone più coinvolte con i movimenti per la liberazione. Gli
austriaci, che dominavano la Lombardia dal 1815 e specialmente il capo
della polizia Torresani iniziarono la loro opera di spionaggio che durò
fino all'unità d'Italia. Era bella, potente, e poteva dare molto
fastidio. Fortunatamente la sua fama, la sua posizione sociale, e la sua
solerzia alla fuga, la salvarono da arresti facili. Agli austriaci non
andava di sembrare "cattivi" con l'élite milanese, e faceva loro comodo
chiudere un occhio sulle sue frequentazioni. Non va inoltre dimenticato,
che il nonno di Cristina, il Marchese Maurizio dei Gherardini,
fu Gran Ciambellano dell'Imperatore d'Austria e poi, fino alla sua
morte a Torino, anche Ministro Plenipotenziario d'Austria presso il
Regno Sabaudo. Un arresto della nipote avrebbe ulteriormente ingigantito
lo scandalo. Nonostante
ciò, con la dovuta cautela, il governo di Vienna le mise comunque i
bastoni fra le ruote, e sentendosi costantemente minacciata, Cristina
scappò nel sud della Francia. Il racconto di questa fuga è stato
raccontato da alcuni biografi con aspetti rocamboleschi. È sicuro in
ogni caso, che lei si sia trovata in Provenza sola e senza soldi. Tutti i
suoi averi erano stati congelati dalla polizia austriaca e per molto
tempo non poté attingere alcun denaro. L'ultima liquidità era stata
infatti impegnata a pagare i debiti del marito, in cambio della sua
libertà. Si ritrovò sola ed ospite di amici nel paesino di Carqueiranne. Qui entrò in scena un nuovo amico, tale Pietro Bolognini detto "il Bianchi", ex notaio di Reggio Emilia, a cui le spie austriache assegnarono subito il ruolo di amante. Qui conobbe Augustin Thierry,
uno storico divenuto da poco tempo cieco, che le rimarrà amico fino
alla morte. Dopo alcuni mesi, nonostante la mancanza di soldi, sbarcò a
Parigi e si trovò un appartamentino vicino a la Madeleine. Si
arrangiò con pochi soldi per alcuni mesi. Si cucinò per la prima volta
da sola i suoi pasti e si guadagnò da vivere cucendo pizzi e coccarde.
Una vita un po' diversa da quella a cui era abituata a Milano; eppure
quando aveva iniziato quest'avventura, non aveva riflettuto molto prima
di agire, anche se sapeva di dover così affrontare tempi difficili.
Sarebbe stato semplice recuperare i suoi soldi e stare comoda nei suoi
palazzi a Locate
o a Milano. Le sarebbe bastato star tranquilla e non alzare troppa
polvere di fronte al Torresani. Persino il governatore austriaco Hartig
ed il Metternich
in persona si scambiavano lettere riguardo alla principessa e placavano
il loro capo della polizia, che l'avrebbe invece volentieri
incarcerata. Dopo
poco tempo, un po' con i soldi inviati dalla madre e un po' con quelli
recuperati dai suoi redditi, riuscì a cambiare casa e ad organizzare uno
di quei salotti d'aristocrazia, dove riuniva esiliati italiani e
borghesia europea. Negli anni trenta frequentò il poeta tedesco Heinrich Heine, il compositore ungherese Franz Liszt, lo storico francese Francois Mignet, il poeta francese Alfred De Musset e tanti altri. Ebbe anche una fitta corrispondenza con l'"eroe di due mondi" La Fayette,
vecchio generale protagonista della rivoluzione francese. Le
attribuirono tanti amanti, un po' come ci si aspetterebbe oggi da una
bella donna ricca in una situazione del genere. Aveva ancora rapporti di
amicizia con il marito, con cui condivideva però il pensiero politico e
nient'altro. In questi dieci anni continuò a contribuire alla causa
italiana, cercando di influenzare i potenti, scrivendo articoli e
diventando addirittura editore di giornali politici, quando nessuno le
voleva pubblicare nulla di pericoloso.Le
continueranno ad arrivare richieste di soldi, e lei cercherà di
distribuirne tantissimi, in modo da aiutare i poveri esuli italiani, di
cui lei era ormai diventata la referente parigina, e investendo in
sommosse o addirittura organizzando movimenti di armi per i "ribelli"
italiani. Nel 1834, ad esempio, donò 30 000 lire (su un budget complessivo di centomila) per finanziare il colpo di mano mazziniano nel Regno di Sardegna, in cui peraltro perse la vita Giovanni Battista Scapaccino, considerato la prima Medaglia d'Oro al Valor Militare
del futuro esercito italiano. Per l'occasione, la nobildonna aveva
persino ricamato con le proprie mani le bandiere degli insorti. Nel
1838 la sua vita avrà una grossa svolta. Nascerà Maria, la suo prima
figlia. Il padre naturale non era sicuramente il marito, che non
frequentava. È stato ipotizzato fosse il suo amico Francois Mignet o il suo segretario Bolognini. Da
quel momento lascerà i suoi salotti ed i suoi ricevimenti e
cominceranno alcuni anni di semi-isolamento. Andò in vacanza in
inghilterra con i suoi fratelli e sorelle, e lì andò a trovare Napoleone III
in esilio. Riuscì a strappargli una promessa: appena sistemata la
Francia, vedrà di mettere a posto la situazione anche in Italia ma, una
volta andato al potere in Francia, farà esattamente il contrario, e lei
ne rimarrà molto dispiaciuta. Ritornata finalmente nella sua Locate,
inizierà le sue opere sociali. Qui creerà asili, scuole, trasformerà il
suo palazzo in un falansterio, ovvero il centro di una comunità come
idealizzata da Fourier,
con alcune modifiche da lei create. Crea uno scaldatoio pubblico e dona
delle doti alle sposine più povere. Vorrebbe modificare anche gli
insegnamenti religiosi, che non ritiene del tutte esatti, ma non si
muove a tanto. Continuò
la sua opera politica cercando di convincere tutti che l'unica
soluzione per muoversi verso l'unione italiana era di supportare Carlo Alberto e quindi il ritorno della dinastia dei Savoia.
Il suo obiettivo non era una monarchia, ma una repubblica come quella
francese, ma, se per arrivare alla repubblica bisognava prima unire
l'Italia, l'unico mezzo era attraverso la monarchia dei Savoia. Trovandosi a Napoli durante l'insurrezione che portò alle cinque giornate di Milano
del 1848, partì subito e pagò il viaggio ai circa 200 napoletani che
vollero seguirla, tra gli oltre 10.000 patrioti che si erano assiepati
sul molo per augurarle buona fortuna.Per
qualche mese si respirò aria di libertà ma anche di discordie interne
sul proseguimento della lotta. Pochi mesi dopo gli austriaci
ritorneranno a Milano
e lei, come molti altri, fu costretta all'esilio per salvarsi la vita.
Si calcolò che almeno un terzo degli abitanti di Milano espatriò prima
dell'arrivo degli austriaci. Passato
un anno, si ritrovò in prima linea nel momento dell'insurrezione romana
del 1849. Le assegnarono l'organizzazione degli ospedali e lei si
distinse ancora prima della famosa Florence Nightingale. Anche
a Roma la rivolta è sedata e per di più proprio con l'aiuto dei
francesi tanto amati da Cristina. Sfumata anche questa speranza di
libertà e tradita dal suo stesso amico Napoleone III salpò su una nave diretta a Malta. Iniziò così un viaggio che la porterà in Grecia per finire in Asia Minore, nella sperduta e desolata valle di Ciaq Maq Oglù, vicino alla odierna Ankara, Turchia. Qui,
sola con la figlia Maria e pochi altri esuli italiani, senza soldi e
solo a credito, stabilì una azienda agricola. Da qui scrisse articoli e
racconti delle sue peripezie orientali riuscendo così a tirar su un po'
di soldi e continuare a vivere per quasi cinque anni. Nel 1855, grazie
ad una amnistia riottenne i permessi dalla burocrazia austriaca e tornò
finalmente a Locate. Nel
1858 morì il suo ancora legale marito Emilio e pochi anni dopo riuscì
finalmente a far legittimare sua figlia Maria. Nel 1860, dopo il
matrimonio di sua figlia con il buon Ludovico Trotti Bentivoglio
, inizia una vita da suocera. Ormai può lasciare la politica
serenamente, perché nel 1861 si formava finalmente una Italia unita, da
lei tanto desiderata. Da questo momento visse appartata tra Milano, Locate ed il lago di Como. Acquistò una villetta a Blevio
dove si trasferì con il suo fedele Budoz, il servo turco che l'aveva
seguita ormai da vent'anni e Miss Parker, la governante inglese che
aveva vissuto con lei fin dal viaggio del 1839 in inghilterra. Morì a soli 63 anni. Aveva avuto una vita con molte peripezie e
aveva sempre sofferto di varie malattie, nonché un tentativo di omicidio
che le aveva lasciato diverse ferite. Fu seppellita a Locate, dove la sua tomba si trova tuttora.
domenica 27 giugno 2021
Un POETA al Giorno Alberto Bevilacqua 📖 🖋
Come un albero, come una rondine
Saremo un giorno lontani
se ciò che dicono è vero,
saremo un reciproco pensiero
o una cosa dimenticata
dalla nostra reciproca memoria:
io non so, tu mi auguro
al tuo strambo paradiso,
amica mia che salvavi
in ogni orrore innocenze sfuggite
alla distrazione del boia
ho esaurito la lista,
non ho che un Dio
da farti salutare
ma se lo incontri per caso, non darti
pena di cercarlo per questo:
che altro? resto
…è l’ultima davvero
telefonata fra noi, ma vorrei
lo tenessi presente che l’amore
è il mancato appuntamento e insieme
il momento azzeccato.
Alberto Bevilacqua
sabato 26 giugno 2021
🍀 Buona domenica 🐞


Un POETA al Giorno Ercole Ugo D'Andrea 📖 🖋

casto della mente
asseconda il meglio della vita !
O questa da sé s'affranca.
È una fiamma contrita
che allunga l'ombre
di presenze rare, è lo spirituale,
gli porto pazienza infinita.
Ercole Ugo D'Andrea
La preghiera
La preghiera è la vita dell'anima.
La preghiera è necessaria
nelle
difficoltà che s'incontrano
nel cammino della vita terrena.
Sovente, in
questi frangenti,
ci sentiamo deboli
e la nostra forza vacilla,
la
preghiera, come fonte,
ci soccorre e ci disseta.
Web
Eleanor Parker
(Cedarville, 26 giugno 1922 – Palm Springs, 9 dicembre 2013)
è stata un'attrice e cantante statunitense.
Durante la sua infanzia, si trasferì con la famiglia a Cleveland (Ohio),
dove frequentò la scuola pubblica, terminando poi gli studi alla Shaw
High School. Nel 1941, all'età di 19 anni, firmò un contratto con la Warner Bros., ottenendo un piccolo ruolo nel film La storia del generale Custer (1942). Fu lei a rompere la bottiglia di champagne all'inaugurazione della celebre tratta ferroviaria California Zephyr a San Francisco, il 19 marzo 1949. Ottenne la sua prima candidatura al premio Oscar alla miglior attrice grazie al ruolo interpretato nel film Prima colpa (1950), che le valse anche la Coppa Volpi per la migliore interpretazione femminile al Festival di Venezia. Seguirono altre candidature, nel 1951 per il film Pietà per i giusti (1951), accanto a Kirk Douglas, e nel 1955 per il film Oltre il destino (1955), in cui interpretò la cantante lirica Marjorie Lawrence. Nell'arco della sua lunga carriera la Parker recitò accanto a celebri divi dello schermo, quali John Garfield in C'è sempre un domani (1946), Humphrey Bogart in Assalto al cielo (1950), Robert Taylor in Il prezzo del dovere (1952), La valle dei re (1954) e Un napoletano nel Far West (1955), Stewart Granger in Scaramouche (1952), Charlton Heston in Furia bianca (1954), William Holden in L'assedio delle sette frecce (1954), Glenn Ford in Oltre il destino (1955), Frank Sinatra in L'uomo dal braccio d'oro (1955) e Un uomo da vendere (1959), Clark Gable in Un re per quattro regine (1957) e Robert Mitchum in A casa dopo l'uragano (1960). Fra i suoi ruoli più celebri, quello della baronessa Elsa Schroeder nel musical Tutti insieme appassionatamente (1965), al fianco di Julie Andrews e Christopher Plummer. Successivamente recitò, tra gli altri, nei film Panic Button... operazione fisco (1964), Tramonto di un idolo (1966), Il tigre (1967), ove interpretava la moglie di Vittorio Gassman, e Il terrore negli occhi del gatto (1969). La sua ultima apparizione sul grande schermo fu nel film Sunburn - Bruciata dal sole (1979), accanto a Farrah Fawcett. Lavorò anche per la televisione, partecipando a numerosi episodi delle serie Love Boat e Fantasilandia, e fu anche un'apprezzata attrice teatrale: interpretò, tra gli altri, Applause, la versione musical di Eva contro Eva, e La notte dell'iguana.
Eleanor Parker si sposò quattro volte. Ebbe quattro figli.Il quarto e
ultimo matrimonio con Raymond Hirsch (sposato nell'aprile 1966) durò
fino alla morte di lui nel 2001.
Il decalogo dei bambini

scritti sono nella legge del Signore.
Imparateli a mente o frugolini
che siete spesso causa di dolore.:
Non toccate rasoi né temperini.
Guardategli zolfini con timore.
Non vi appressate al foco dei camini.
Non v'accostate all'acqua delle gore.
Pensate che bestiacce sono i gatti.
Non protendete il capo al davanzale.
Badate bene dal fracassare i piatti.
Fate adagino a ruzzolar le scale.
Pensate che nei dolci sta un veleno.
Vi durino i balocchi un giorno almeno
LA RONDINELLA E LA STELLA

Come potrei non amarti.
Come potrei non amarti se alimenti il mio fuoco? Non sono stata io a baciarti e non è stato un gioco. Sono cotta a tal al punto che se tu n...

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Luisa Nason scrittrice dei primi del 900. Famose le sue poesie e i racconti per bambini .Molto presente nei testi dei libri di s...
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« Miei cari amici vicini e lontani buonasera » ( Palermo , 20 settembre 1902 – Rodello , 24 gennaio 2002 ) è stato un conduttore radio...
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Nata a Busana sull'Appennino Reggiano (1898 - 1986) Scrittrice e poetessa che per cinquant'anni ha raccontato la sto...