Vescovo
Vannes, Francia, verso il 496 - 10 marzo 550
Etimologia: Albino = bianco, dal latino
Emblema: Bastone pastorale
Nato verso il 469 a Vannes da nobile famiglia, fu monaco e quindi (504) abate a Tincillac (o Cincillac), da identificarsi con N. S. di Nantilly a Samour o a Théhillac, presso Guérande. Per circa venticinque anni Albino resse santamente l'abbazia, e la fama delle sue virtù ebbe rapida diffusione tanto che nel 529 fu eletto, per desiderio popolare e nonostante le sue resistenze, vescovo di Angers. Lottò particolarmente contro i matrimoni incestuosi, frequenti tra i nobili, partecipando attivamente ai Concili d'Orléans del 538 e del 541 mentre si fece rappresentare dall'abate Sapaudo in quello del 549. Il suo energico atteggiamento gli procurò minacce di morte e contrasti con gli altri vescovi, ma dall'approvazione di s. Cesario trasse nuova lena per proseguire nella sua difficile e pericolosa opera moralizzatrice. Morì il 1° marzo 550 ad Angers e fu sepolto nella chiesa di St. Pierre d'Angers; ma già nel 556 gli fu dedicata una chiesa nella cui cripta le sue spoglie vennero traslate. Presso la chiesa sorse immediatamente un'abbazia (il cui primo abate fu, forse, Sapaudo) e in essa il corpo di Albino trovò definitiva sistemazione nel 1126. Da Gregorio di Tours sappiamo che già ai suoi tempi il culto di s. Albino era oltremodo diffuso; in seguito si estese in Germania, in Inghilterra e in Polonia, facendo di Albino uno dei santi più popolari del Medio Evo. La sua festa cade il 1° marzo.
Autore: Charles Lefebvre
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