sabato 14 settembre 2024

Lo sapevate che..



Lo sapevate che.. quando aveva soltanto vent’anni Herman Hesse provò a togliersi la vita.
Ma la pistola si inceppò, come per miracolo, e in quel momento gli successe una cosa straordinaria.
Era nato in una famiglia di missionari. Il padre voleva farne una copia di se stesso e così sua madre. I suoi insegnanti volevano farne uno studioso, il suo parroco un prelato. Ognuno di loro voleva farne il suo riflesso. Lui invece no. Fin da ragazzo capì che o insegui ciò che ami o finirai per amare ciò che trovi. Si sposò tre volte, e soltanto in tarda età trovò il vero amore, ma non smise mai di cercarlo.
Perché la «felicità era ovunque una persona avesse forti sentimenti e vivesse per loro.» Ma prima di allora visse di tutto: perse un figlio e la sua prima moglie impazzì, lui stesso fu internato in manicomio, e poi ci fu la guerra e la depressione e l’elettroshock e i vagabondaggi per mezz’Europa. Perché un conto è intuirsi, un conto è trovarsi. E poi scrisse un libro, Il lupo della steppa, che però non era soltanto un libro, ma un poema dedicato a tutti quelli che al conformismo di tutti, scelgono la libertà e la solitudine dei pochi.
E sapete cosa lo ha salvato? No, non è stata la fede. Non era la bellezza e neanche la conoscenza. Anche se non smise mai di creare la bellezza e di inseguire la conoscenza. Fu una cosa semplicissima in apparenza, una cosa che capì quando stava per perdere la vita: ha imparato a ridere! «Imparai a prendere sul serio quello che merita di essere preso sul serio, e a ridere del rimanente!» A prendere la vita con leggerezza, perché sorridere ti rende invincibile. E alla fine scoprì quale fosse la ricchezza più grande: trovare qualcuno con cui ridere.

«Imparai che essere amati non è niente ma saper amare è tutto! Che vivere non è niente ma saper ridere è tutto.» E se ami e ridi e vivi non pensando a ieri che non c’è più o a domani che forse sarà, ma all’adesso, soltanto all’adesso, non hai bisogno di nient’altro. Perché anche per sempre, come diceva Emily Bronte, è fatto di tanti adesso!

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