Traspare una luce remota,
s’alza, si spande.
L’immenso velario dell’ombra
s’invetra, si disfa.
Tegole, antenne, giardini,
i ponti sul fiume, le cupole
sorgono dalla palude
per una nuova fondazione.
Ha nome e numero il giorno
e una ressa di volti, di respiri.
Altra e uguale è la mappa,
interminato il percorso.
Elio Pecora
Nessun commento:
Posta un commento