martedì 21 marzo 2023

Come dovremo imparare a fare.



Un falegname che avevo chiamato perché mi aiutasse a riparare una vecchia fattoria, aveva appena finito un primo giorno molto duro di lavoro.
La sua motosega elettrica si era rovinata e gli aveva fatto perdere un’ora di lavoro e poi il suo vecchio camion non volle più partire.
Intanto che lo conducevo a casa, si sedette in silenzio.
E appena giunti, mi invitò a conoscere la sua famiglia.
Mentre ci dirigevamo verso la porta, si fermò un momento davanti ad un piccolo albero, toccando le punte dei rami con tutte e due le mani.
Quando si aprì la porta, ci fu una sorprendente trasformazione.
Il suo viso abbronzato era pieno di sorrisi.
Abbracciò i suoi due figli piccoli e diede un bacio alla sua sposa.
Poi mi accompagnò alla macchina.
Quando passammo vicino all’ albero, mi sentii incuriosito e gli chiesi cosa significasse quello che gli avevo visto fare poco prima.
"Oh, questo è il mio albero dei problemi", rispose.
“So che non posso evitare di avere problemi sul lavoro, ma una cosa è sicura: i problemi non sono della mia casa, né della mia sposa, né tanto meno dei miei figli.
Così che semplicemente li appendo all’albero ogni sera quando arrivo a casa.
Poi al mattino li prendo di nuovo”.
“Ma il bello", disse sorridendo, “è che quando esco la mattina a prenderli, non ce ne sono tanti come quelli che mi sembrava di aver appeso la sera precedente.
Pensa questo e farai felici gli altri, soprattutto te stesso.
Ognuno di noi dovrebbe avere il suo albero dei problemi, e appendere lì quanto non funziona delle nostre giornate; questo non significa non condividere con chi amiamo cosa ci turba, significa solo non scaricare su quelle persone quei turbamenti.
Claudio Pensieri

 

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