O Dio, Signore della vita e della morte,
della luce e delle tenebre,
dalla profondità di questa terra
e di questo nostro dolore noi gridiamo a Te.
Ascolta, o Signore, la nostra voce.
Noi siamo venuti qui per innalzare
le nostre povere preghiere
e deporre i nostri fiori,
ma anche per apprendere l’insegnamento
che sale dal sacrificio di questi Morti.
E ci rivolgiamo a Te,
perché Tu hai raccolto l’ultimo loro grido,
l’ultimo loro respiro.
Questo calvario, col vertice sprofondato
nelle viscere della terra,
costituisce una grande cattedra,
che indica nella giustizia e nell’amore
le vie della pace.
Ebbene, Signore,
Principe della Pace,
concedi a noi la Tua pace.
Dona conforto alle spose,
alle madri, alle sorelle, ai figli di coloro
che si trovano in tutte le foibe
di questa nostra triste terra,
e a tutti noi che siamo vivi
e sentiamo pesare ogni giorno
sul cuore la pena per questi Morti,
profonda come le voragini che li accolgono.
Tu sei il Vivente, o Signore,
e in Te essi vivono.
Che se ancora la loro purificazione non è perfetta,
noi Ti offriamo, o Dio Santo e Giusto,
la nostra preghiera, la nostra angoscia,
i nostri sacrifici, perché giungano presto
a gioire dello splendore del Tuo Volto.
E a noi dona rassegnazione e fortezza,
saggezza e bontà.
Tu ci hai detto:
“Beati i misericordiosi perché saranno chiamati figli di Dio,
beati coloro che piangono perché saranno consolati”,
ma anche beati quelli che hanno fame e sete di giustizia
perché saranno saziati in Te, o Signore,
perché è sempre apparente e transeunte il trionfo dell’iniquità.
Mons. Antonio Santin Vescovo di Trieste (1959)
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