(Napoli, 5 febbraio 1859 – Città del Messico, 20 gennaio 1920)
è stato un poeta e cantautore italiano.
Nacque a Napoli, nel quartiere Montecalvario. Suo padre Antonio era professore di lingue e la madre Francesca Prestopino era di provenienza siciliana. Agli studi tecnici ai quali era stato avviato dal padre preferì la musica (flauto), diplomandosi al Conservatorio. In seguito divenne giornalista presso il periodico socialista La Montagna, scrisse poi per il Don Marzio e il Roma. In quest'ultimo fu assunto nel 1896 come cronista, in seguito divenne critico teatrale e, negli ultimi anni di vita, impiegato amministrativo. Capurro era un uomo brillante, colto e ospite gradito nei salotti ove cantava, suonava il pianoforte e faceva spassose imitazioni. Sin da giovanissimo si dedicò alla poesia pubblicando dapprima le Napulitanate nel 1887, e poi Carduccianelle, che si guadagnarono le lodi dello stesso Carducci, per la bravura dell'autore nell'utilizzare il metro delle Odi barbare nella poesia dialettale. Scrisse anche i versi per diverse canzoni, come A vongola, del 1892 e Lilì Kangy. Ma la sua composizione più famosa è indubbiamente il testo di 'O sole mio, messa in musica da Eduardo di Capua. Nonostante lo straordinario successo della canzone, Capurro, come fu per l'altro autore della canzone, morì poverissimo a Città del Messico nel 1920.
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