sabato 15 agosto 2020

Lanciotto Ballerini

Nacque a Campi Bisenzio nel 1911 da una famiglia di macellai e la sua gioventù fu caratterizzata da un’intensa attività sportiva nel campo pugilistico, ove conseguì buoni risultati, diventando campione italiano dei principianti. Dagli anni trenta, la sua vita fu segnata dalle avventure militari dell’Italia fascista, che portarono Lanciotto a partecipare alla guerra di Etiopia (1935-36) ed a quella di Albania (1939). Scoppiata la seconda guerra mondiale, Ballerini fu inviato con le truppe di occupazione in Grecia ed Jugoslavia ma fu rimpatriato per motivi di salute. Dopo la catastrofe dell’armistizio, nell’autunno 1943 Lanciotto si recò sul Monte Morello, ove organizzò e diresse il primo gruppo partigiano che sembra si costituisse in Toscana. Questa formazione comprendeva non solo partigiani italiani ma anche altri provenienti da tutta l’Europa. Il 3 gennaio 1944 il gruppo si trovava presso Valibona, nel comune di Calenzano, quando fu aggredito da una colonna di militi fascisti repubblicani, in seguito ad una segnalazione. Lanciotto affrontò da solo l'avversario, dando modo di fuggire al grosso dei compagni, infliggendo grosse perdite agli attaccanti e cadendo alfine eroicamente mentre stava abbattendo da solo, con l'uso di bombe a mano, le postazioni nemiche aventi le mitragliatrice.  Il popolo di Campi seppe però dare un ultimo grande schiaffo morale agli assassini del suo eroe, poiché partecipò ai suoi funerali nonostante le torve minacce dei repubblichini che cercarono invano di impedire il rito religioso ed il trasporto della salma al cimitero.

 

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