Come avvenga non so, né per che modo,
battere sento nel silenzio oscuro
un martello.... chi mai batte nel muro?
stupidamente al cupo rombo godo.
Ne l'alta notte quando più mi rodo,
quando più per l'insonnia mi torturo,
io ne la stolta illusion perduro:
chi batte, penso, ne la pietra un chiodo?
Ma sussulto, che poi sento feroce
penetrare una punta entro il cervello
e, ricreduto, a me confesso: errai.
Muro è la mente, il pensier chiodo atroce,
Ve lo pianta il dolor come un martello:
e il muro cede e non si spezza mai!
Vittorio Emanuele Bravetta
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