Maria racconta
I
miei genitori,Gioacchino e Anna, cittadini di Gerusalemme, per alcuni
anni non ebbero figli, ma li chiedevano a Dio insistentemente e con
fede. La mia nascita la ritennero una grazia del Signore.Mio padre
Gioacchino ebbe un sogno in cui un Angelo del signore gli diceva che un
giorno sarebbe diventato padre di "una creatura che lo
avrebbe riempito di gioia". Quel sogno si avverò, e mia madre Anna mi
diede alla luce. Io nacqui all' ombra del tempio di Gerusalemme, in
un ambiente molto religioso. Famiglia e parenti consideravano Dio
al di sopra di tutto. La nostra casa si trovava nella parte orientale
di Gerusalemme, vicino al tempio, di fronte al monte degli Ulivi. In
essa vi regnava l' ospitalità e il precetto della elemosina e della
misericordia verso i poveri era sacro; mai nessuno si presentò a
casa nostra senza ricevere un aiuto. Mio padre ripeteva: " non
sappia la mano sinistra quello che dà la destra". Sette anni in
quell'ambiente hanno segnato la mia vita. Ricordo la mia casa con
nostalgia, per la grande pace, la devozione e la preghiera
imparate entro le sue mura; la ricordo anche per le lacrime
versate all' ombra del dolore. Mio padre ripeteva che iol nome "
Giudea " voleva dire:" Lode a Dio", e mia madre mi insegnava che il nome
Maria, " l'Amata dal Signore ", doveva essere una continua lode a Dio.
D.J.M.Vernet
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