mercoledì 12 marzo 2025

Ildegonda

 



è il dì de' morti; taciturna e nera
regna la notte ancor nel firmamento;
addormentata è la natura intera;
sol con lo squillo lamentoso e lento
invita de' defunti alla preghiera
la campana maggiore del convento;
al prim suon le monache già deste
il cilicio si cingono e la veste.


E un picciol lume nella man raccolto,
uscte dalla povera celletta
ad una, a due, a tre col vel sul volto
passano i foschi corridori in fretta
mormorando preghiere, e tutte han volto
il cammino alla casa benedetta
ove del monaster le antiche suore
riposan nella pace del Signore.


Ma Ildegonda che stanca del gran pianto
tante notti versato alfin dormìa.
Da un dolce sogno lusingata intanto
credea morirsi rassegnata e pia,
di caritate accesa, il nome santo
di Gesù ripetendo e di Maria,
col ministro di pace accanto al letto,
e il Crocifisso e il cereo benedetto.
 
Tommaso Grossi

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Da un vecchio libro di scuola del 1931📖