Che notte! lo non posso.
Non riesco a ubriacarmi.
C’è un tale lume di luna!
È come se ancora custodissi
Nell’anima la giovinezza perduta.
Amica dell’estati ormai fredde,
Non chiamare il giuoco amore,
Meglio che questo lume di luna
Filtri sul mio guanciale.
Lascia che i tratti guastati
Esso disegni arditamente:
Tu non potrai disamare
Così come non hai saputo amare.
Amare si può solo una volta,
E tu mi sei lontana
Perché invano ci chiamano i tigli,
Coi piedi affondati nei mucchi di neve.
Io so e lo sai anche tu
Che in questo azzurro riflesso lunare,
In questi tigli non ci sono fiori:
Su questi tigli c’è neve e brina.
Che più non ci amiamo da tempo,
Tu non mi ami, io ne amo un’altra,
E a tutti e due è indifferente
Giocare in un amore a buon mercato.
Ma anche se mi abbracci e accarezzi
Coi baci di un’astuta passione,
Il cuore eternamente sogni il maggio
E colei che per sempre io amo.
Sergej Aleksandrovič Esenin
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