domenica 19 novembre 2023
19 novembre Santa Matilde di Hackeborn
Matilde di Hackeborn, nota anche come Matilde di Helfta
(in tedesco Mechthild von Hackeborn o Mechthild von Helfta)
(Helfta, 1240/1241 – Helfta, 19 novembre 1298),
fu monaca nell'abbazia di Helfta e la sua esperienza mistica venne
raccolta nel Liber Gratiae specialis. È venerata come santa dalla Chiesa
cattolica ed evangelica che ne celebrano la memoria il 19 novembre. È nota per
essere stata protagonista di ripetuti dialoghi con la Vergine Maria, che le
rivelò la pia pratica devozionale delle Tre Ave Maria e dei doni ad essa
associati. Matilde nacque tra il 1240 e il 1241 nel castello di Helfta, presso
Eisleben, in Sassonia. Apparteneva a una delle famiglie più nobili e potenti
della Turingia. A sette anni si recò, insieme alla madre, a far visita alla
sorella Gertrude, allora badessa del monastero benedettino di Rodersdorf in
Svizzera. Rimase così innamorata del chiostro che i genitori acconsentirono alla
sua richiesta di rimanervi come educanda. La sua vocazione crebbe e la giovane
decise di divenire suora. Nel 1258 il monastero fu trasferito ad Helfta in
Germania. Qui Matilde si distinse per pietà, umiltà, fervore. Passava il suo
tempo tra preghiera, lettura e lavoro manuale. Fu maestra delle educande e
consigliera spirituale delle monache, oltre che maestra di musica e di canto
(ebbe il titolo di domna cantrix e, per la sua splendida voce, il Signore, nelle
sue rivelazioni, la avrebbe definita «Il mio usignolo»). Nel 1261 giunse ad
Helfta una bambina di cinque anni di nome Gertrude, probabilmente orfana. La
giovane, affidata alle cure di Matilde, si rivelò presto di personalità
carismatica e di profonda intelligenza e resterà nella storia con il nome di
santa Gertrude la Grande o di Helfta. A lei Matilde confessò le proprie visioni
mistiche. Da queste confidenze nascerà uno dei libri più noti della mistica
medievale: il Libro della Grazia speciale. Nel 1271, anche l'anziana beghina
Matilde di Magdeburgo venne accolta nella comunità di Helfta, ove trascorse in
serenità gli anni finali della sua vita, lontano da calunnie e persecuzioni.
Negli ultimi decenni del XIII secolo, si respirava un clima particolare nel
monastero di Helfta, proprio per la presenza di monache eccezionali, autrici di
opere mistiche di altissimo profilo: oltre a Matilde di Hackeborn, Gertrude di
Helfta - a cui sono attribuite due opere: Legatus divinae pietatis ("Il
messaggero della divina misericordia") e Exercitia Spiritualia Septem ("Esercizi
spirituali") - e infine Matilde di Magdeburgo, autrice di Das fließende Licht
der Gottheit ("La luce fluente della Divinità"). La loro opera letteraria è
frutto di uno sforzo comunitario e collaborativo, tanto che si è parlato persino
di "Stile di Helfta" per indicarla. Questi testi costituiscono il più ampio
corpo unitario di scritti mistici di autrici femminili del XIII secolo. Le loro
autrici mostrano di nutrirsi dello stesso clima spirituale: richiamo alla Sacra
Scrittura, alla tradizione patristica, agli autori cistercensi; centralità
dell'Eucaristia; sviluppo della mistica nuziale e devozione verso il cuore di
Gesù. Verso la fine della sua vita, ella chiese alla Madonna un aiuto, di
aiutarla nell'istante della sua morte, quando l'anima abbandona il corpo. La
Madonna esaudí la sua supplica, chiedendole in cambio la recita quotidiana delle
"Tre Ave Maria", in modo da onorare la Trinità. Matilde morì ad Helfta il 19
novembre 1298.
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